In Molise ci sono migliaia di famiglie in difficoltà che non riescono a pagare le bollette di luce, acqua e gas, schizzate alle stelle con gli aumenti dovuti alla ripresa post-Covid, alle politiche energetiche europee e alla guerra in Ucraina. Ormai non si fa altro che parlare di aiuti all’Ucraina. Ma chi pensa agli italiani e ai molisani sempre più a rischio povertà? Se non si corre ai ripari in autunno i cittadini o pagheranno le bollette di luce e gas oppure andranno a fare la spesa. Altre vie non ve ne sono. Si ubriacano le masse con sentimenti che poco hanno a che vedere con la realtà. Draghi sa bene che tra qualche mese potrebbe avere a che fare con la rabbia degli italiani. Le bollette che stanno raggiungendo le case di tutti noi fanno emergere chiaramente il problema del caro bollette, divenuto ormai insostenibile. La gente non ci sta capendo più niente e fa a gara per cambiare gestore di gas e luce. Ma pur cambiando l’ordine degli addendi il prodotto non cambia. In tanti stanno tentando la via del cambio gestore ma serve a poco o niente. Draghi al momento ancora non si rende conto delle difficoltà a cui vanno incontro gli italiani. Anche in Molise, dai dati della Caritas, emerge un quadro poco idilliaco. Dai soggetti come la Caritas che hanno il polso della condizione delle famiglie più debole arrivano i primi riscontri.L’aumento dei prezzi spinge verso la soglia di povertà il ceto medio-basso che non è tutelato dai rincari: redditi troppo bassi per non sentire gli aumenti, ma troppo alti per poter accedere ai bonus. E qui l’assurdo che Draghi non ha capito o fa finta di non capire. C’è gente che ha deciso di non pagare più le bollette, altrimenti non porta a casa i beni di prima necessità quali pasta, olio, legumi e pane. Il numero dei poveri aumenta giorno dopo giorno. La povertà energetica è altissima al Sud: la frequenza tocca quote tra il 24 e il 36% in Molise, Basilicata, Calabria, Sicilia e Campania, dove il numero di famiglie in difficoltà raggiunge il picco massimo di 778.712 unità. Il governo di Mario Draghi ha messo a disposizione cinque agevolazioni per chi ha un Isee basso: l’assegno unico figli, il bonus sociale per le bollette, il bonus nido, il bonus casa per gli under 36 e la carta acquisti. Ma non ha capito che chi è povero è già povero di per sé, mentre sono in aumento le famiglie che fino a qualche anno fa stavano decisamente bene, che appartenevano al ceto medio basso. Queste misure, tuttavia, non stanno risolvendo il problema. Dall’estate scorsa il Governo ha messo a disposizione di famiglie e imprese quasi 20 miliardi di euro contro il caro energia/carburante. Una cifra sicuramente importante, ma sicuramente insufficiente a mitigare efficacemente i rincari che sono avvenuti in questi ultimi mesi. O Draghi e il suo Governo capisce che l’Italia è in ginocchio altrimenti si rischia tra qualche mese il default dell’intero Paese. L’unica ad aver capito la situazione è la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni che sta facendo di tutto per tornare al voto e “asfaltare” un Governo che aiuta soprattutto i poteri forti. Se si guarda alle soglie di povertà elaborate dall’Istat si scopre che una famiglia con un figlio a carico viene ritenuta povera se dispone di un reddito mensile al di sotto dei 1.400 euro. L’aspetto ancor più grave è che l’aumento spropositato del costo dell’energia rischia di bloccare le piccole e medie imprese. Difficoltà che in questi tempi arrivano da chi dovrebbe, invece, tutelare i cittadini, permettendo ai genitori di fare figli senza doversi preoccupare soltanto di portare il pane in tavola. Il Governo dovrebbe avere il pugno duro con le multinazionali e le società energetiche che stanno “mungendo” i più poveri. Ma Draghi è pronto a fare questo passo? È pronto a sfidare i poteri forti? Non ne sono convinto. Tanto vale allora tornare subito al voto e restituire dignità al popolo italiano. Meloni docet.