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‘Mangiafuoco. Verso un ecomuseo delle culture del fuoco e della prevenzione dagli incendi’ il workshop del Centro di Ricerca di Ateneo BioCult



Si è svolto presso la Sala ‘Enrico Fermi’ della Biblioteca di Ateneo il convegno dal titolo “Mangiafuoco. Verso un ecomuseo delle culture del fuoco e della prevenzione dagli incendi”.

Evento dedicato al progetto dell’Osservatorio molisano della legalità, cui il Centro di Ricerca BIOCULT di UniMol ha voluto dare sin dall’inizio il suo supporto scientifico, oltre che favorirne la diffusione e divulgazione.

L’idea è quella di sviluppare un percorso multisituato in cui, accanto a luoghi emblematici delle culture del fuoco in Molise (sistemi festivi centrati su questo elemento come la ‘ndocciata o le faglie), si possa raccontare, anche in modo innovativo, l’insieme delle conoscenze e pratiche maturate proprio per la gestione di questo potente elemento.

Presenti, oltre ai rappresentanti delle istituzioni e delle amministrazioni maggiormente interessate, studiosi di scienze forestali, esperti di diritto del territorio, rappresentanti dei corpi chiamati a vigilare e monitorare sugli incendi, scienziati sociali che hanno avuto modo di confrontarsi sulle prospettive scientifiche e discutere insieme sulle linee di azione da ampliare, rafforzare e da adottare, nell’intento di proporre un modello espositivo innovativo capace di tenere uniti e partecipi tutti gli attori coinvolti

Naturalmente, il tutto, attraverso anche l’uso sapiente delle ICT, combinato alle conoscenze locali e tradizionali, alle modalità di prevenzione, all’innovazione nella cura e rigenerazione dei suoli segnati dalla devastazione degli incendi e allo sviluppo sostenibile e partecipativo con il pieno coinvolgimento delle comunità locali.

“Un progetto di grande valenza presentato dall’Unimol, e patrocinato dall’Assessorato regionale alla Cultura – ha dichiarato l’assessore regionale Vincenzo Cotugno – che tende ad ampliare la conoscenza delle tradizioni regionali legate a questo elemento, come la Ndocciata di Agnone e la Faglia di Oratino, ma anche ai rischi che provengono dal suo propagarsi nel nostro ambiente.
Un progetto che aprirà a nuovi corsi di laurea, volti ad impegnare i giovani su questi elementi, sulla conservazione e conoscenza dei rischi ma anche sui fattori artistici, antropologici e sociali che da secoli danno vita alle nostre più antiche tradizioni!”.

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