La raccolta differenziata e Matteo Messina Denaro

In questi giorni mi è capitato di leggere il manifesto dell’arrivo della raccolta differenziata nei quartiri di Campobasso. A parte il fatto che ho notato una grossa idiosincrasia tra il manifesto e la realtà e mi spiego subito: il manifesto era affisso vicino ad un portone di via Duca Degli Abruzzi la traversa che da Conte Rosso porta su Via Principe di Piemonte, e nel manifesto si leggeva che “arriva la raccolta differenziata a Vazzieri”.

Essendo campobassano di nascita ed oramai di invecchiamento la cosa mi è sembrata strana perché ho sempre sentito dire che Vazzieri era la contrada che andava dall’attuale via Pascoli all’attuale Viale Manzoni. Questo nell’immaginario campobassano era Vazzieri. Errore grave per chi, come il Comune vuole, o pretenderebbe, comunicare con i cittadini.

Altra cosa che mi ha fatto sorridere è l’invito che il Comune o la SEA, poco importa tanto sono la stessa cosa, ha deciso di trasmettere ai cittadini in maniera subliminare: “Non farti cogliere impreparato, se non sei iscritto nel ruolo Tari del comune regolarizza la tua posizione. Il kit di contenitori sarà consegnato a tutti gli iscritti all’ufficio tributi”. Non sono nessun tipo di tecnico ma mi viene il dubbio di come in un appartamento di un condominio costruito decenni fa possano esserci persone non registrate all’Ufficio Tributi per il pagamento della Tari. Il comune non può fare d’ufficio un controllo con il Catasto, pardon con l’Ufficio del Territorio e fare un tipo di riscontro? Redditi di cittadinanza e lavori socialmente utili non potrebbero servire anche a questo?

Ma poi, scusatemi, suggerire di mettersi in regola con l’ufficio tributi per la Tari a me sembra come se a Palermo affiggessero dei manifesti per invitare Matteo Messina Denaro, latitante dal 1993, condannato all’ergastolo, a costituirsi per ripianare la sua posizione con la società civile. Paragone azzardato ed offensivo? Non saprei, non saprei proprio!