Non c’è che una sola strada da seguire. O il Centrodestra si presenta alle prossime elezioni regionali unito o farà a fine di don Falcuccio, colui che rimase con una mano davanti e l’altra dietro. Al momento l’unico partito che gode ottima salute è Fratelli d’Italia. Mentre nel resto del Paese si è sempre mantenuto lontano da inciuci pericolosi e può rivendicare una purezza cristallina, in Molise sconta qualche invidia di troppo. D’altronde, l’assessore Pallante è l’unico puro all’interno di Fratelli d’Italia. I numeri sono dalla sua parte. In questi anni ha lavorato bene e si è creato una cerchia di amici in ogni angolo del Molise. Qualcuno all’interno di Fdi non l’ha capito o meglio fa finta di non capirlo. Sarà per coerenza ma Pallante è sempre stato nell’alveo della destra, prima con An oggi con Fdi. Non ha mai tradito i suoi ideali. Palante è pronto a portare Fratelli d’Italia ad essere il primo partito alle prossime elezioni. Lui se ne infischia, o almeno così sembra, di chi sta creando un clima ostile e al più presto darà una dimostrazione di potenza anche agli scettici. Pallante va avanti per la sua strada percorrendo un doppio binario, parallelo e convergente insieme, che ha come ultima fermata proprio le elezioni regionali del 2023. Insomma, Pallante è pronto a essere una pedina importante, pronto a dare una grossa mano al Centrodestra. Anche Michele Iorio, dopo essersi tolto di dosso l’angoscia processuale che durava da ben dieci anni, è pronto a dire la sua. Da politico esperto e navigato sa bene che tornare a proporsi alla presidenza della Regione è impresa ardua se non impossibile. Perché allora non provare a chiudere una carriera politica densa di soddisfazioni puntando ad un posto al Senato? Se si voterà prima per le politiche sarà un gioco da ragazzi chiedere ai partiti della colazione di appoggiarlo al Senato. Sarebbe il modo migliore per chiudere la carriera nel miglior modo possibile. Sul fronte candidati scalpitano Aida Romagnuolo, Filoteo Di Sandro ed Eleonora Scuncio, quest’ultima pupilla di Michele Iorio. Per formare la lista c’è solo l’imbarazzo della scelta. Al netto di tutto ciò, Quintino Pallante ha comunque ribadito come per Fdi la compattezza della coalizione resterà sempre una priorità anche nel caso in cui Lega e Forza Italia si federassero. In effetti se ciò dovesse avverarsi si troverebbero in un’unica lista Michele Marone, Nicola Cavaliere e Roberto Di Baggio. Altri nomi non li facciamo perché sono pronti ad appoggiare il contenitore dei moderati di centro la cui lista potrebbe risultare determinante per la vittoria finale. Infine, la lista di Aldo Patriciello. L’eurodeputato è molto attivo ma sa bene che questa volta sarà molto difficile convincere le persone a candidarsi. Senza la surroga deve promettere qualcosa in più del diavolo. Al momento tre sono gli attori protagonisti della sua lista: Stefania Passarelli, un ex consigliere regionale in cerca di rivincite e un esponente di spicco del basso Molise. Anche Cesare Pietrangelo potrebbe essere della partita. Ma qualche maligno afferma che sotto sotto potrebbe sempre dare una mano a suo cognato Vincenzo Cotugno con il quale avrebbe litigato. È sempre meglio avere le più ampie prospettive. Non si sa mai.
G.D.A.