In occasione del convegno ‘Gestione dei rifiuti industriali tra sostenibilità, economia e nuove sfide’ che si è tenuto a Termoli, anche l’intervento del geologo dell’ARPA Molise, Pierfederico De Pari, che si è soffermato su diversi aspetti.
“Il suolo e l’acqua – ha sottolineato – sono due elementi importanti per la salute e la sopravvivenza dell’uomo. Ed è anche in virtù di ciò, oltre che di direttive e normative vigenti, che bisogna occuparsi in maniera convinta e strutturata del tema dei rifiuti.
Aspetti che riguardano il singolo cittadino, che ogni giorno conferisce i propri ‘scarti’ solido-urbani, ma soprattutto un intero ‘ciclo’ che registra produzione di varie tipologie di rifiuti. Vanno, quindi, adottati tutti gli strumenti e le misure necessari per ridurre gli impatti negativi di tali processi, che devono essere gestiti senza recare alcun danno o rappresentare pericolo alcuno per la salute umana. Si pensi solo che l’immissione nel suolo di metalli pesanti è un problema quasi irrisolvibile, perché è difficilissimo bonificare una simile contaminazione. Ed allora come si fa a non danneggiare il paesaggio o a non compromettere l’acqua e quindi la salute umana? Qual è la situazione del Molise su questo fronte?
In regione sono presenti 136 Comuni e tutti, chi più, chi meno, hanno attivato la raccolta differenziata. I rifiuti vengono gestiti sulla base della loro pericolosità e successivamente smaltiti. Un iter che può prevedere la possibilità di un riuso ma che, di fatto, si fonda su aspetti culturali e pertanto di sensibilizzazione alla tematica. Bisogna insomma partire da una educazione essenziale, dai bambini che andranno da subito ad apprendere quelle che sono le buone pratiche. Perché oggi, nel mondo, si producono troppi rifiuti.
E le industrie? Quali sono le previsioni? Devono attuare dei cambiamenti nella scelta delle materie prime, per ridurre, in primis, i danni ambientali. Necessitano di certificazioni ed anche di quella tecnologia necessaria per valide lavorazioni e possibili riusi. Una responsabilità del produttore che diventa poi quella del consumatore, per scongiurare la possibilità del ‘chi inquina paga” .
Un contesto generale nel quale si inserisce l’ARPA, che può aiutare a correggere il tiro. Già gestisce il catalogo dei rifiuti e attraverso la piattaforma ORSO, in uso presso i comuni, vi è il monitoraggio, l’osservazione ed il ‘conteggio’ degli stessi. Essere virtuosi non è impossibile, ma sicuramente tra i punti di partenza – ha concluso De Pari – deve esserci la riduzione della distanza tra cittadini ed Istituzioni”.