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Agricoltura, la Regione taglia del 20% l’indennità compensativa, Romano: “Decurtazione illegittima che penalizza ingiusta mente centinaia di agricoltori”.



Il consigliere regionale di Costruire Democrazia ha presentato un’interrogazione urgente alla Giunta regionale.

La Regione Molise ha deciso di effettuare un taglio lineare del 20% sull’importo delle misure di
sostegno previste dal PSR 2023-2027 sull’intervento “SRB01 – sostegno zone con svantaggi naturali
montagna” (cd. compensativa), qualificato come l’intervento più rilevante nell’ambito
dell’Obiettivo specifico 1 (SO1) (“garantire reddito equo agli agricoltori” ), per il quale era stata prevista
una dotazione finanziaria pari a 28 milioni di euro.
La decurtazione riguarda il bando 2023, per il quale era stato appostato un budget annuale di 5,8
milioni di euro.
La doccia fredda è arrivata al momento del pagamento, allorquando i beneficiari le cui domande
erano state ritenute ammissibili, si sono visti operare il taglio del 20%, tale da compromettere la
finalità stessa dell’intervento previsto, appunto, per compensare le attività agricole operanti nelle
zone svantaggiate.
La questione è stata portata all’attenzione del consigliere regionale Massimo Romano (Costruire
Democrazia), anche nella qualità di Vice presidente della Commissione consiliare Agricoltura, il
quale ha acquisito tutta la documentazione e presentato immediatamente una interrogazione
urgente al Presidente della Regione e all’Assessore alle politiche agricole.
“Si tratta di un taglio lineare, applicato arbitrariamente, senza istruttoria e senza motivazione, sembrerebbe senza
neppure un provvedimento amministrativo che ne stabilisse ex ante i criteri, in violazione del bando pubblico e delle
finalità sottese all’investimento pubblico per sostenere le attività agricole nelle zone svantaggiate”
– spiega
Romano.
“Trattandosi di una decurtazione illegittima e gravemente pregiudizievole per il comparto agricolo locale, ho chiesto
alla Giunta di fare immediatamente chiarezza e di annullare in autotutela la decurtazione ripristinando la misura
dei contributi dovuti ai beneficiari, senza ingiuste penalizzazioni che rischiano di aggravare ancora di più una
condizione di contesto, locale e nazionale, già oltremodo pesante”.

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