Ennesimo fallimento dell’amministrazione targata Movimento 5 Stelle. Dopo il Castello Monforte, la Scuola di Via Crispi si aggiunge anche quello legato alla scuola Cep Nord che ci apprestiamo a narrarvi. In merito di opere pubbliche i 5 Stelle durante il loro mandato non ne hanno azzeccata una, neanche il semplice rifacimento di un marciapiede. Vogliamo portare ad esempio l’interminabile lavoro di rifacimento che ha interessato il camminamento pedonale di C.so Bucci. Un’opera apparentemente semplice che si è trasformata in un cantiere infinito.
Passando al piano di ricostruzione degli asili e delle scuole che l’illuminata Giunta stellata ha potuto mettere in atto grazie ai cospicui finanziamenti pubblici che sono piovuti addosso alla Città e parliamo di milioni e milioni di euro stanziati per l’abbattimento e ricostruzione oppure per la messa in sicurezza degli edifici esistenti, al fine di garantire agli studenti che frequentano le scuole del capoluogo, di espletare il proprio percorso scolastico in edifici sicuri e privi di rischi.
Tutto fantastico direte voi, fondi pubblici, appalti, opere realizzate e tutti felici e contenti. Invece no, anzi, perché questi soldi, purtroppo, sono arrivati nel momento in cui la Città era amministrata a nostro parere, dalla peggiore amministrazione comunale di sempre, sopratutto per quel che riguarda le opere pubbliche. Ma a peggiorare tutto è l’impreparazione e la presunzione di taluni esponenti della oramai ex maggioranza cittadina, come ad esempio quella dell’ex Assessore Luca Praitano che probabilmente, ritenendosi più furbo degli altri, o ritenendo che i campobassani siano delle giovenche con l’anello al naso, in un trionfalistico post sul proprio profilo Facebook annuncia al popolo che i lavori della Scuola Cep Nord, grazie all’illuminata amministrazione, termineranno in anticipo rispetto al previsto. Eravamo pronti ad aprire una bella bottiglia di Franciacorta per festeggiare la lieta notizia, ma abbiamo dovuto, sconsolati, riporla di nuovo in frigo dopo essere andati sul posto ed aver preso visione del cartello di cantiere e dello stato dell’arte dei lavori.
Come tutti potrete costatare dalla foto, i lavori di rifacimento dello stabile in oggetto, sono iniziati il 10.07.2023. Sempre nel cartello di cantiere, dove per legge devono essere esposte tutte le specifiche dei lavori, compresa durata e costi, pena sanzioni, si può facilmente leggere che l’importo speso per gli interventi ammonta a 1.292.570,33 milioni di euro, e che la durata degli stessi è di 365 giorni. Il calcolo è presto fatto, iniziando il 10/07/2023 e durando 365 giorni, i lavori sarebbero dovuti terminare il 9 luglio scorso. Ad oggi la situazione delle opere da realizzare e ben lontana dall’essere completa.
Ebbene, i lavori non sono terminati entro la data stabilita, e ancora molto c’è da fare.
Proprio non riusciamo a capire cosa abbia Praitano da festeggiare o cosa pensasse di ottenere annunciando la fine anticipata dei lavori, che in realtà saranno ultimati con grandissimo ritardo, come del resto consuetudine nelle opere realizzate da Gravina&co.
Se non bastasse ad ulteriore prova della loro impreparazione, presentare il progetto per l’abbattimento e la ricostruzione della scuola D’Ovidio, edificio che da poco era stato interessato da importanti lavori per la messa in sicurezza sismica, annunciando la grande opera e la soluzione di stipare gli studenti nella Cittadella dell’economia nella zona di Selva Piana, di proprietà del Comune, paventando anche grande risparmio di risorse, che peró come avrete letto è l’ennesima scivolata dei 5 stelle. La nuova amministrazione ha appena pubblicato in bando per la ricerca di immobili privati da destinare all’uso di scuola temporanea. Ricordiamo che i 5Stelle, strenui sostenitori della scelta Cittadella dell’Economia, insieme al nuovo Sindaco Marialuisa Forte, non più di qualche settimana fa, in campagna elettorale, hanno cercato di massacrare Pino Ruta che proponeva quello che ad oggi la Forte ecc. si apprestano a fare. Gli accordi elettorali a tutti i costi, hanno un prezzo altissimo da pagare, e di solito è la coerenza. Ma questa è una storia che racconteremo un altro giorno.