È stato firmato dal Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, il decreto sul Fermo pesca obbligatorio 2024.
Da San benedetto a bari dal 16 agosto al 29 settembre, e dal 1 luglio si pesca 3 giorni o 72 ore (bisogna comunicarlo) -dal 1 luglio al 31 ottobre niente attività entro le 6 miglia tranne per la piccola pesca.
“Il decreto si basa su un cambio di paradigma rispetto ai fermi degli anni passati. Vogliamo dare la possibilità alle imprese di pesca italiane di poter scegliere quando pescare e quando no, ribaltando quindi l’impianto assunto negli ultimi anni. “Ora auspichiamo che la nuova Commissione europea possa rivedere le politiche portate avanti in questi anni, che non hanno fatto altro che danneggiare un asset fondamentale della nostra Nazione. L’Italia non si è mai tirata indietro. Lo scorso dicembre al Consiglio Agrifish abbiamo detto no all’ulteriore riduzione delle possibilità di pesca e in linea con quanto fatto fino ad ora continueremo a lavorare in Europa per difendere i nostri pescatori, le nostre marinerie e il nostro modello economico”, ha concluso il ministro.
A Termoli però non c’è affatto entusiasmo. Serpeggiano malumori. “Questi ulteriori giorni di fermo aggiunti all’obbligo di dotare anche le piccola imbarcazioni di un sistema di tracciamento dimostra ancora di più – commenta Domenico Guidotti di FedAgriPesca – che la politica della comunità eruropea è quella di sopprimere la pesca a strascico, ce ne faremo una ragione e mangeremo solo filetti pangasio e anellini di calamari provenienti dall’Africa.
Articolo de “Il Giornale del Molise”