Lo psichiatra Teofilo Carmine Golia è stato incaricato di stabilire se Irma Forte, la 69enne di Santa Maria del Molise, fosse in grado di intendere e di volere al momento dell’omicidio del marito, Carmine Giancola, avvenuto tra il 23 e il 24 dicembre 2022. La donna ha confessato il delitto, ma la sua difesa ha sollevato dubbi sulla sua capacità mentale al momento dei fatti.
Durante l’udienza tenutasi il 19 marzo scorso, il Gup Micaela Sapio ha accolto la richiesta della difesa di una perizia psichiatrica. Il dottor Golia, che ha prestato giuramento ieri, ha richiesto settanta giorni per completare la sua valutazione. L’udienza è stata quindi aggiornata al prossimo 17 settembre, data in cui si prevede di discutere i risultati della perizia.
Anche la difesa ha nominato un proprio consulente psichiatrico, il dottor Vincenzo Vecchione, per fornire una seconda opinione sullo stato mentale della signora Forte.
È interessante notare che, durante l’udienza del 19 marzo, i figli di Irma Forte, pur essendo presenti e sostenendo la madre, non si sono costituiti parte civile nel procedimento. Questo dettaglio potrebbe avere implicazioni significative sulla dinamica familiare e sulle motivazioni che stanno dietro la richiesta di valutazione psichiatrica.