Ill.mo direttore Simone Rocco.
I giornali che nascono in sordina, magari senza feste, pubblicità e annunci vari, sono quelli che preferisco. Non a caso ho sempre apprezzato coloro che si conquistano un lettore alla volta, una visita, un “mi piace” ed una richiesta di rettifica o peggio ancora, una querela per volta. D’altra parte è questo il senso del piccolo: andare dove il grande non riesce a coprire, entrare, descrivere, commentare. Dove per piccolo intendo non certamente il mediocre ma il dignitoso, il caparbio, il tenace, l’onesto. Come la nostra terra, la nostra società, il nostro Ordine professionale. E dunque in bocca a lupo alla redazione, all’editore, al giovane direttore che hanno deciso di avventurarsi in un momento che peggiore non poteva essere, ma che si apre ad una primavera informativa, post pandemica, di risveglio culturale e perché no, anche economico. D’altra parte siamo tutti proiettati al prossimo campionato di calcio, alle elezioni politiche, alle regionali, al prossimo anno scolastico in presenza con le famose gite (viaggi di istruzione), lauree, concerti, cinema e finalmente un po’ di serenità. Serenità che auguro anche di poter garantire ai fruitori, i cari lettori che inizieranno a varcare la soglia anche di Op. Nome che mi crea un imbarazzo istituzionale perché se legato volutamente a Mino Pecorelli, ebbene egli rappresenta un martire del giornalismo con mandanti e assassini ancora celati. Pecorelli oltre a ricordare la figura di un giornalista scomodo e spregiudicato, resta sempre legato alla storia di Sessano e del nostro Molise e dell’emigrazione. Nel parlare di lui, mi piacerebbe raccontarvi ancora di un corso formativo che curammo tre anni fa a Campobasso, con la redazione di Op, la sorella, gli avvocati e le testimonianze. Se invece il nome della testata nulla ci azzecca come direbbe un nostro famoso corregionale, allora ci resto male perché mi ero illuso. Ovviamente non auguro a nessuno di voi di replicare quella esperienza, ma questo nome resta comunque un tributo che andava dato se non altro al giornalismo storico. Non a caso stavo pensando di dedicare una sala della nuova sede dell’Ordine, con la speranza che se ne comprenda la natura. Ecco, nel tentativo di farvi i migliori auguri, d’impeto ho iniziato a scrivere a ruota libera di Pecorelli, ma avete capito tutti che sono contento della nascita della testata. Spero cresca e sforni nuovi giornalisti ed una informazione il più corretta possibile. Spero di venirvi a trovare presto e di dare una pacca sulla spalla non tanto al direttore, quanto al padre, che sicuramente c’entra qualcosa in questo progetto e che mi fa tornare alla mente i miei esordi negli anni ’90.
Ancora grazie per il coraggio dimostrato.
Cordialmente
Prof. Vincenzo Cimino
Presidente Odg Molise
2 Comments
BUON LAVORO!!!NICOLA TAMILIA
Grazie mille.