L’agricoltura biologica nell’ambito della viticoltura: questo il tema affrontato, in maniera teorico-pratica, ieri (24 ottobre) presso l’azienda Agricola VI.NI.CA di Ripalimosani (Cb). La giornata formativa, cui hanno preso parte numerosi imprenditori agricoli della regione, rientra nelle azioni dimostrative del progetto AGRISMART, ideato in collaborazione fra Coldiretti Molise, l’Ente di Formazione “Scuola e Lavoro” di Termoli ed Impresa Verde Molise srl, la Società di servizi di Coldiretti Molise. Pesentato nell’ambito dell’avviso pubblico PSR 2014-2020 Misura 1. Sottomisura 1.2, Intervento 1.2.1, IL Progetto si compone di Attività “dimostrative” e “informative” mirante a fornire supporto informativo alle aziende agricole e zootecniche che operano in regione.
La sessione formativa alla “VI.NI.CA” costituisce una delle tre azioni dimostrative dedicata al biologico (la prima si è tenuta la scorsa settimana presso l’azienda “Di Vaira” di Petacciato) cui ne seguirà una terza, lunedì 30 ottobre, all’azienda agricola “Nutfruit Italia” di Monteroduni (Is).
La viticoltura biologica si inserisce nell’ambito delle pratiche di gestione finalizzate al miglioramento della qualità ambientale e alla conservazione della biodiversità, perseguendo l’obiettivo di cambiare in meglio la qualità del suolo, ricreando – ha spiegato Giuseppe Tudino, responsabile dell’azienda, nel corso della parte teorica dell’incontro – un equilibrio più vantaggioso nell’ecosistema del vigneto che agevola anche i naturali meccanismi di difesa delle viti.
La produzione di vino biologico resta per questo un percorso stimolante, ma allo stesso tempo molto impegnativo che mira a immettere sul mercato vini di alta qualità nel rispetto massimo dei terreni e di tutto l’ecosistema, nell’ottica della transizione ecologica dei nostri territori.
Nel corso della visita ai vigneti ed alla cantina dell’azienda i numerosi imprenditori agricoli partecipanti hanno avuto modo di acquisire le tecniche di gestione della viticoltura biologica indirizzate al miglioramento della qualità ambientale oltre che le pratiche di agroecologia idonee per migliorare la fertilità del suolo e la ritenzione idrica utile anche a ridurre l’erosione dei terreni. Concetti, questi, perfettamente in linea con il sentire di Coldiretti da sempre favorevole ad un’agricoltura sempre più green, dove le buone pratiche costituiscono i capisaldi della produzione agricola di qualità in armonia con l’ambiente oggi più che mai minacciato dai cambiamenti climatici caratterizzati da eventi estremi. Una situazione, questa, che unita a crisi economica, guerra, aumento esponenziale dei costi di produzione e grave carenza di infrastrutture sta mettendo a dura prova la tenuta delle nostre aziende.