Meno clamore e slogan, più territorio e concretezza. Se c’è un politico, in Molise, che ha saputo in queste settimane cogliere il cambiamento dei tempi questo è proprio Vincenzo Niro.
L’ex assessore regionale guida (la parola d’ordine è proprio “concreto come i molisani”) il generale ritorno al passato e alle radici della politica, che poi in realtà è un ritorno al futuro: perché rimette al centro i temi, i progetti e la cultura amministrativa. Non c’è nessuna chiusura a nuove tecnologie e social (dove il leader dei Popolari è comunque molto attivo), la svolta vera non è nel mezzo ma nei contenuti che tornano ad essere prioritari in Italia (e non solo il Molise) dopo il lungo decennio del populismo e dell’antipolitica, anni in cui un selfie o un vaffa valeva più di un cantiere aperto o di nuovi fondi europei da investire in imprese e occupazione.
La campagna elettorale di Vincenzo Niro piace perché è semplice ed efficace, comune per comune, davvero tra la gente fino all’epilogo in programma giovedì sera alle 21 e 30 nella sua Baranello.
In piazza, ovviamente. Come si faceva una volta: il sapore della politica solida e concreta, quella che i cittadini ora non disprezzano ma auspicano per rilanciare il Molise.