Verso le Regionali: Centrosinistra, menomale che era fatta su Iannacone. Prende quota di nuovo Gravina, ed il Giudice Colucci.

Eravamo tutti in trepidante attesa che in queste ore sarebbe arrivata la comunicazione ufficiale sulla designazione di Domenico Iannacone a candidato alla presidenza della Regione in quota all’alleanza progressista del Campo Largo. E invece No! Come certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano, cantava Venditti, nella giornata di ieri, quando al pubblico si dava per trovata la quadra sul giornalista Iannacone con il placet di tutti i Partiti della Coalizione, nelle stanze dei bottoni invece le trattative continuavano a ritmi serrati. La risultanza emersa da queste trattative è quella che meno stupisce a noi di OP Molise, ovvero il riproporre sul tavolo il nome del Sindaco di Campobasso Roberto Gravina, nome che a nostro modesto parere non è mai davvero uscito di scena, anzi, è sempre rimasto il più accreditato per l’incoronazione finale. La cosa che stupirà è che a riportare ufficialmente la discussione sul Sindaco di Campobasso, che tanto modestamente aveva declinato l’invito dichiarando di voler terminare il proprio mandato da Primo cittadino del Capoluogo, non è sarebbe stato i Movimento 5 Stelle, come del resto sarebbe naturale, ma addirittura il nome di Gravine è stato riproposto con forza sul tavolo dal Partito Democratico. Insieme al nome di Gravina è presente anche quello del Giudice Colucci che al momento sembrerebbe essere il desiderata del Movimento a seguito del rientro in campo di Andrea Greco. Non sappiamo di certo come il Capogruppo in Consiglio Regionale, che soltanto qualche settimana fa all’accreditarsi di Gravina, aveva abbandonato il tavolo sbattendo la porta ed annunciando la propria non candidatura neanche come consigliere, crisi mistica poi rientrata e che crediamo non posso più mettere in scena di nuovo.

Intanto oggi 29 Aprile, a Roma si incontreranno il leader del Movimento Giuseppe conte e la neo Segretaria del PD Schlein, per una riunione decisiva, almeno così dicono, in merito alla questione del candidato Presidente, trovandosi a scegliere in una rosa di almeno tre persone. Anche in questo caso la centralità della politica molisana conta ben poco, la scelta verrà calata direttamente dalle segreterie nazionali, con buona pace di chi per oltre un mese ha denigrato il Centrodestra accusandolo di non essere capace di fare sintesi attendendo imposizioni romane. Qui la situazione è uguale, anzi peggiore, poiché dietro l’apparenza di unità e di decisioni condivise, si cela un mondo di competizione, di personalismi, di veti e di schemi che potrebbero saltare alla minima folata di vento.

Intanto ieri a Campobasso si sono presentati agli elettori annunciando la propria discesa in campo i partiti del polo centrista, Azione, Italia Viva, Insieme e Molise al Centro. Se dovessimo dire che l’iniziativa ha riscosso entusiasmo, diremmo una bugia, la sala era quasi vuota. Il dubbio su come una sala così deserta si possa trasformare in voti per le quattro liste che andranno a presentare por signori è davvero amletico, ma, tutto questa operazione unita alle dichiarazioni degli esponenti dei quattro Partiti di non essere preclusi ne ad alleanze con la destra ne con la sinistra ed addirittura pronti a correre da soli ci conferma che l’operazione centro servirebbe al momento, nel tentativo di accrescere il peso specifico a livello politico di un certo Eurodeputato che al momento è molto assente e silente, ma che riceve nella sua villa di Venafro potenziali candidati a raffica. Certo sedersi ad un tavolo annunciando di poter fornire appoggio con 4 anzi 5 liste a lui direttamente collegate deve conferire davvero un peso particolare a tale Eurodeputato.

In conclusione se nel CDX al momento regna la riservatezza ed i nomi e le ipotesi che circolano sono frutto soltanto di ricostruzioni di noi giornalisti, nel Centrosinistra è davvero una bolgia.

Simone Rocco