“Dobbiamo sforzarci di far rimettere in agenda Capracotta a chi nell’agenda l’aveva tolto e di far tornare a ragionare la gente che, non si capisce il motivo, fa ostracismo a tutte le iniziative che si portano avanti. Questo è un clima che bisogna sfatare. Sediamoci tutti attorno a un tavolo, poi si vedrà chi vuole lo sviluppo”. Con queste parole un pensionato di Capracotta ha espresso al cronista il suo rammarico. “Non sono di Capracotta ma è come se lo fossi. Passo qui molti mesi dell’anno avendo un piccolo appartamento che ho comprato dopo anni di duro lavoro. Questo paese ha delle enormi potenzialità. Ma nessuno muovo foglia e i giovani passano il loro tempo nei bar. Sarebbe ora che tutti dal sindaco agli operatori economici, dalle società ambientaliste, ai rappresentanti della stampa, si sedessero attorno a un tavolo per discutere pacatamente del futuro di questo meraviglioso paese dell’altissimo Molise. È inutile stare a nascondersi dietro falsi paraventi. Se si vuole veramente che questa località decolli ‘è bisogno di tanta buona volontà. E non ci si venga più a parlare di proposte stellari che nulla hanno a che vedere con il rilancio di questa stazione sciistica”. L’augurio è che questa riflessione del pensionato, amico di Capracotta, serva a smuovere quelle coscienze impigrite che si accontentano del nulla. Occorre sedersi tutti intorno a un tavolo e smetterla di fare solo sterili polemiche che non giovano al rilancio di questa località bella sia d’inverno che d’estate. Una novità è in cantiere: il centro federale. Se ne parla da tanto tempo ma di fatti concreti finora se ne vedono col contagocce. Tocca, dunque, agli esponenti politici locali dal sindaco all’ultimo dei consiglieri, a quelli regionali e provinciali, ai responsabili delle associazioni ambientaliste ed a tanti hanno a cuore le sorti di Capracotta dare il loro contributo. Ci si sieda attorno ad un tavolo e si discuta con serenità del rilancio di una località che è patrimonio di tutta una regione.
Michele Messere