Nella giornata di ieri, giovedì 6 Aprile, come annunciato si è tenuto l’ennesimo tavolo di confronto tra gli attori del Campo progressista molisano. In via dei Ferrari a Campobasso si sono incontrati lo stato maggiore del PD, del Movimento 5 Stelle e degli altri partiti e Movimenti civici che attualmente compongono la coalizione del campo largo molisano in vista delle prossime Elezioni Regionali del 25 e 26 Giugno. Il risultato del vertice di ieri era scontato ed in qualche modo già fatto trapelare nei giorni scorsi, ovvero che nulla di risolutivo sarebbe stato deciso, annunciato già un’ulteriore incontro subito dopo le festività Pasquali. Riassumendo ciò che è accaduto durante il confronto avvenuto ieri tra le forze del Centrosinistra, sono stati messi sul tavolo dal PD e dai 5 Stelle i 5 nomi dei papabili candidati alla presidenza graditi da entrambi i Partiti. Per i democratici proposto il segretario Regionale Vittorino Facciolla, la Capogruppo in Consiglio Regionale Micaela Fanelli ed il sindaco di Capracotta Candido Paglione, mentre per i Movimento 5grillino i nomi svelati sono quello dei Consiglieri Regionali Angelo Primiani e Vittorio Nola. A parte il nome di Candido Paglione, new entry nella mischia, i restanti proposti sono quanto di più scontato ed ovvio si potesse aspettare e prevedere che venissero indicati, sia per il PD, difatti ne Facciolla ne Fanelli hanno mai nascosto di ambire alla candidatura, attaccandosi anche velatamente per tutta la scorsa legislatura, sia per il Movimento 5 Stelle che dopo il passo indietro e la rinuncia di Greco alla candidatura sia come Presidente ma anche come semplice Consigliere, logica vuole che i due in pole position fossero proprio Nola e Primiani. Tutto come da copione insomma, ma c’è qualcosa che in questa narrazione non torna, almeno secondo noi, e troppi sono gli interrogativi che la riunione di ieri continua a mantenere irrisolti. In primis i nomi messi sul tavolo ieri, come detto, sono quelli più logici e scontati che si potessero prevedere e che infatti già dalla prima ora erano stati individuati dai cronisti, con questo non vogliamo dire che non siano tutti nomi validi e spendibili, per carità. Vogliamo però cercare di ricostruire quanto di vero e ci possa essere in questa che a nostro avviso sembra una manovra trappola tesa al Centrodestra molisano, litigioso ed inconcludente che in questi giorni continua a non riuscire a trovare una sintesi e a non intavolare una trattativa su nomi e programmi, vera e propria.
A nostro avviso quello che i sinistri stanno cercando di fare è un’operazioni di fine ragionamento politico, ovvero quella di depistare gli avversari sulle reali carte in tavola del Campo progressista e sullo reale stato delle trattative e dei nomi in gioco mettendo in campo dei nomi che il Centrodestra, troppo impegnato attualmente a litigare e rivendicare la candidatura di questo o di quell’altro, potrebbe considerare non insidiosi potendo produrre il duplice effetto di un ulteriore rallentamento nelle decisioni degli azzurri, ma anche un abbassamento della guardia in considerazione proprio del fatto che le proposte di nomi che arrivano dal CSX non sarebbero poi così un’insidia come invece lo sarebbero altri che erano stati nominati e che adesso vengono invece esclusi dalla corsa. Almeno questo vogliono far apparire.
Secondo noi invece, la realtà interna al Campo largo è ben diversa da quella che gli abili attori hanno voluto dipingere nella giornata di ieri, ovvero che non ci sarebbero più le condizioni per la candidatura, molto temuta a destra, del Sindaco di Campobasso Roberto Gravina e tantomeno ci sarebbe l’accordo di far entrare nella coalizione Terzo Polo e transfughi della maggioranza Toma. Terzo Polo che come abbiamo ampiamente detto sarebbe manovrato dell’Europarlamentare Aldo Patriciello così come almeno due dei possibili transfughi che passerebbero dall’altra parte. Del resto se Andrea Greco è giunto alla conclusione che quello a cui Antonio Federico, coordinatore regionale dei 5 Stelle, sta lavorando insieme al PD ed altri per raggiungere un accordo che porti alla vittoria a tutti i costi, sia un tradimento degli ideali e dei principi su cui si fonda il Movimento di Beppe Grillo, due domandine bisognerebbe porsele obbligatoriamente, sopratutto adesso, quando tutto quello per cui Greco è andato via sembrerebbe non esistere più, e di conseguenza potevano significare un rientro trionfante dell’agnonese nella battaglia. Ma questo non è avvenuto e non avverrà.
Ed allora cari lettori, siamo certi che le trattative sono davvero serrate e fittissime, e come abbiamo sempre detto il PD ma anche i 5 Stelle sono molto bravi a tenere i segreti ed hanno il dono del mutismo, cosa che davvero manca al Centrodestra. Siamo sicuri, quasi da metterci le mani sul fuoco, che al contrario. di quanto narrato, si sta ragionando e preparando il terreno affinché Roberto Gravina possa diventare il candidato alla Presidenza ed altresì si stanno trattando anche i tempi e le modalità e soprattutto lo spazio da concedere al Terzo polo all’interno della coalizione. Per di più molte voci girano anche sugli Assessori del Comune di Campobasso pronti a lasciare insieme al proprio leader Palazzo San Giorgio per cercare di approdare a Palazzo D’Aimmo. Stiamo parlando di Simone Cretella e Luca Praitano.
Insomma ricapitolando, non è vero che nulla si è risolto ieri nel tavolo del Centrosinistra, anzi, è iniziata l’operazione di depistaggio orchestrata contro il Centrodestra, che al momento è più vulnerabile che mai, e che oggi più che mai deve per forza essere vigile e stare attento alla trappola che dall’altro lato hanno preparato.