Per martedì 4 aprile è convocato a Campobasso un Consiglio comunale monotematico, sollecitato dal Consigliere Alberto Tramontano con il sostegno di tutte le forze di centrodestra, sull’edilizia scolastica cittadina, alla luce dell’accensione di un mutuo di tre milioni e mezzo, che peserà sui campobassani, per l’allestimento di una scuola ponte presso l’ente fiera di Selva Piana e alla luce della volontà di abbattere, tra le altre, le sedi della D’Ovidio di Piazza della Repubblica e di Via Gorizia per costruire un parcheggio multipiano, nuovi uffici comunali e una nuova scuola.
La cosiddetta “scuola ponte” di Selva Piana dovrà ospitare, a rotazione, la popolazione scolastica presente in particolare nell’Istituto comprensivo D’Ovidio, che sta subendo e subirà nel prossimo futuro conseguenze assai gravi legate a continui annunci di chiusure e spostamenti, che mal si conciliano con la necessità di una programmazione a medio e lungo termine.
L’Istituto D’Ovidio è titolare del servizio di istruzione ospedaliera e domiciliare (presidio didattico per bambini lungodegenti e impossibilitati al contatto sociale);come scuola secondaria di primo grado ha assunto l’indirizzo musicale, permettendo a decine di ragazzi di studiare uno strumento con docenti professionisti e rapporto 1/1 senza costi per le famiglie; come scuola secondaria di primo grado è stato assegnatario dell’indirizzo sportivo, per stimolare i ragazzi ad intraprendere attività sportiva senza costi per le famiglie; ospita un servizio pomeridiano gratuito di accoglienza e aiuto didattico con personale docente per quanti ne facciano richiesta; offre corsi di basket pomeridiani gratuiti per quanti ne facciano richiesta.
Una scuola quindi che opera in un contesto socioeconomico particolare e che ricade in un’area popolare e disagiata che necessita di puntuali interventi didattici e sociali.
Una scuola, la D’Ovidio, che ha avuto interventi di miglioramento e adeguamento sismico negli ultimi anni, costati centinaia di migliaia di euro e dei quali si deve tener conto, dal punto di vista erariale e dell’opportunità.
Non si possono perciò improvvisare soluzioni senza considerarne le conseguenze: l’aver chiuso la CASA DELLA SCUOLA Enrico D’Ovidio in Via Roma è stato un “delitto” politico che ancora grida vendetta e per il quale ancora vi sono rimedi possibili, che saranno illustrati durante la discussione.
Non vorremmo che anche le sedi di Piazza della Repubblica e di Via Gorizia muoiano nell’indifferenza di una classe politica che non ha memoria della propria identità culturale.
Inoltre, durante la seduta monotematica del Consiglio, si discuterà della Scuola di Mascione, i cui lavori non arrivano più a compimento, pregiudicando le opportunità di salvare una zona periferica della città di Campobasso che da 7 anni aspetta di riavere il proprio presidio didattico e sociale.
La maggioranza guidata da Gravina si ostina a non considerare gli interventi di edilizia scolastica connessi necessariamente con le dinamiche del dimensionamento scolastico: si rischia di programmare in modo confuso e non appropriato e senza considerare le dinamiche demografiche che caratterizzano alcune aree della città di Campobasso.
Si fa ancora in tempo a rivedere le decisioni assunte e a riprogrammare gli interventi previsti.
Prima di tutto viene il bene comune.