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Francesco Longano, un sognatore con i piedi a terra.



Conoscere il passato per capire il presente ed immaginare un futuro migliore. Questo il messaggio del docufilm Francesco Longano, l’arte del pensare, presentato in anteprima al Cinema Maestoso nella serata di ieri.

Scritto a quattro mani da Andrea Ortis e Gianmario Pagano e diretto da Andrea Ortis, il documentario è stato girato interamente nei luoghi che hanno dato i natali ad un intellettuale eclettico e poliedrico quale è stato Francesco Longano.

Originario di Ripalimosani, Francesco Longano ha segnato la storia e la letteratura di tutta la Regione con i suoi sogni, le sue idee rivoluzionarie, il suo pensiero illuminista e incredibilmente moderno.

Francesco Longano è stato un sognatore matto, come me, ed è stato questo in primo luogo a spingermi a lavorare a questo progetto ambizioso e innovativo – ha dichiarato il regista Andrea Ortis – Era però un sognatore concreto che ha immaginato una città ideale in cui donne e uomini erano alla pari e pensarlo nel ‘700 è ardito e straordinariamente coraggioso.

Longano è stato infatti precursore della questione meridionale in un periodo alquanto turbolento in cui si è anche ritrovato a vivere in condizioni di povertà. Ciononostante è rimasto fedele ai propri ideali e si è fatto spesso portavoce della lotta alle disuguaglianze e all’ingiustuzia. Inoltre si è interessato a discipline in apparenza in contrasto tra di loro come la logica, la geometria e la teologia, dimostrando che più passioni possono essere coltivate contemporaneamente.

In una vera e propria passeggiata nei vicoli del paese molisano Ortis ha interagito, nelle vesti di inviato, con esperti di storia e di antiche tradizioni, come quella dei funai, artigiani che non solo fabbricavano funi e corde di ogni tipo ma che tessevano relazioni e per questo motivo erano noti per la loro perseveranza, la loro determinazione e la loro trasparenza.

Un progetto nato con l’intento di dare risalto ad una figura storica finora non abbastanza valorizzata e di riscoprire l’importanza delle radici e della propria identità e indirizzato non solo alle nuove generazioni. Un viaggio senza meta né destinazione: il pubblico non è un contenitore da riempire quanto piuttosto un fuoco da accendere, ha concluso il regista.

Al termine della proiezione un dibattito ha visto i quattro protagonisti del docufilm e i due ideatori del progetto dialogare con Maria Grazia Fascitelli, giornalista Rai. I viaggi dei sognatori non finiscono mai: in particolare quello di Francesco Longano, l’arte del pensare continuerà nelle scuole. Infine Ortis ha anticipato al pubblico presente in sala di aver appena finito di lavorare ad progetto di 22 episodi incentrato sulla vita di Dante e che presto vedremo in Rai.

 

 

 

Tamara Santoro

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