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Gli stipendi non pagati da ATM: lo sfogo della moglie di un dipendente alla nostra Testata. “Anche quest’anno le Feste per noi non saranno periodo di gioia e allegria, ma solo di tantissima amarezza, sfiducia e grandi difficoltà economiche”



Cari lettori di OP Molise, come avrete capito seguendoci, la nostra testata è nata con il proposito di essere indipendente, libera da ogni qualsivoglia vincolo o “controllo” nel riportare notizie ed avvenimenti che interessano la vita della nostra Terra e dei propri abitanti. Sin dall’inizio di questa nuova avventura editoriale abbiamo cercato di divenire uno strumento utile ai Molisani che volessero esprimere la propria opinione o semplicemente fare delle segnalazioni, che attraverso il nostro mezzo riuscissero ad avere una maggiore diffusione possibile. Ebbene proprio in quest’ottica abbiamo ricevuto qualche giorno fa la telefonata di una donna che desiderava raccontare il calvario che lei e la sua famiglia stanno attraversando da anni, e si è rivolta a noi in quanto ha riconosciuto la nostra libertà nel dare voce a chi non ne ha anche calpestando piedi e creando fastidi a qualche “potente” della nostra Regione.

La testimonianza che abbiamo raccolto e che più giù leggerete è quella di una donna, moglie ed anche madre di due figli che da anni unitamente alla propria famiglia è costretta a vivere momenti davvero drammatici sia emotivamente che finanziariamente a causa del datore di lavoro del marito che oramai come fosse una abitudine, non paga regolarmente gli stipendi ai propri dipendenti che ogni giorno lavorano per lui e per la sua azienda nonostante tutto, costringendo i propri addetti e di conseguenza le famiglie degli stessi a non vivere serenamente, con la perenne angoscia ed incognita in merito alla ricezione della paga mensile che per una famiglia non vuol dire vivere nel lusso, acquistare case, palazzi, barche, macchinoni o vestiti costosi, ma semplicemente mettere il piatto in tavola ogni giorno e condurre una vita normale senza doversi preoccupare di come acquistare il pane o un paio di scarpe ad un figlio. La vicenda, come avrete di certo intuito, riguarda l’imprenditore e titolare della ATM, Larivera, noto alle cronache regionali da oltre un decennio per stipendi non pagati, vertenze, agitazioni e procedimenti legali che i dipendenti dell’azienda concessionaria di una parte del servizio di TPL del Molise sono costretti ad intentare, dovendo sostenere anche le spese, per riuscire a percepire il salario frutto del proprio lavoro con mesi e mesi di ritardo dovendo sopportare il calpestio della propria dignità e quella delle proprie famiglie.

Senza dilungarci oltre, di seguito le dichiarazioni rilasciate alla nostra redazione, da parte della moglie di un autista ATM che come molti altri è vittima di questo che sembra un “sistema” messo in atto dall’azienda.

“Sono dieci anni che i pagamenti degli stipendi non sono regolari, la situazione ovviamente non è più sostenibile”, a parlare la moglie di uno degli autisti ATM, la società che gestisce parte del Trasporto Pubblico su gomma in Molise, e da anni al centro di innumerevoli e spiacevoli vicende subite dai dipendenti. “ Vicende che francamente a noi non interessano – sottolinea la signora – tenga conto che al momento non ci sono state corrisposte le mensilità di Ottobre e Novembre 2022. Ovviamente non è la prima volta che accade ciò, e credo sia cosa risaputa. Ci sono autisti, che nel corso degli anni, sono arrivati ad accumulare diciassette stipendi non pagati. E se parliamo di stipendi pensi che la mensilità di Settembre è arrivata a metà Ottobre 2022.

Quello che non è più accettabile è che ciò accada regolarmente, come se fosse diventata la normalità. Siamo arrivati tramite vie legali ad effettuare il pignoramento delle cifre dovute ricorrendo a Decreti ingiuntivi contro l’azienda. Tutto questo mentre i molti lavoratori dell’ Atm continuano regolarmente ad alzarsi prestissimo ogni giorno per andare a lavorare e svolgere il proprio dovere. Anche perché se non lo facessero potrebbero essere denunciati per interruzione di Pubblico Servizio, oltre che rischiare il “posto di lavoro”.

Siamo dunque al paradosso dei paradossi. E poi che dire – è ancora lo sfogo – delle condizioni in cui i dipendenti si vedono costretti a lavorare quotidianamente, Pullman obsoleti, che cadono a pezzi, e che spesso e volentieri gli stessi autisti sono costretti a riparare nel miglior modo possibile per continuare a garantire il Servizio senza ritardi o disservizi agli utenti.

Concludo questo mio sfogo che ho voluto rilasciare alla Vostra testata con la speranza che chi è artefice di tanti drammi e problemi, qualora lo leggesse potrebbe magari passarsi una mano sulla coscienza e magari ravvedersi, considerando che anche noi siamo esseri umani, con necessità, sogni e piccoli desideri come quello di far vivere una vita normale e dignitosa ai nostri figli dandogli la possibilità di potersi costruire un futuro. Non dovremmo invece essere considerati e trattati come oggetti o pedine di questo meccanismo che davvero ci sta lentamente portando alla disperazione più assoluta, con la consapevolezza di non averne colpa alcuna, ma di essere manovrati in questa triste commedia come burattini.

Anche quest’anno le Feste per noi non saranno periodo di gioia, allegria, spensieratezza o scambio di doni come appunto dovrebbe essere normale per persone che lavorano ogni giorno per portare la serenità a casa e per le loro famiglie. Proviamo solo tantissima amarezza e sfiducia, oltre che, non serve dirlo, grandi difficoltà economiche che non ci permettono di affrontare con serenità la vita di tutti giorni, figuriamoci se abbiamo lo spirito di vivere un periodo di Festa come questo natalizio alle porte fortemente turbati dalla situazione in cui ci troviamo a vivere in questo momento. L’unica flebile speranza a cui ancora siamo aggrappati e che la Regione Molise, come annunciato, riesca ad attivare i Poteri Sostitutivi nei confronti di ATM riuscendo a liquidare le spettanze arretrate ai dipendenti, magari prima di Natale”.

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