Affezionati lettori dal libero spirito critico, è giunto il momento, in questa regione martoriata da sotterfugi e malcelate magagne, di raccontarvi una storia.
L’obiettivo è quello di provare, senza presunzione, a ricostruire i fatti e le verità che hanno trascinato il nostro Molise nell’ incomprensibile quanto inquietante messa in scena di questi ultimi giorni sul tema della Sanità.
Ma mettiamoci comodi e riviviamo insieme questa storia partendo dalla prima puntata dal titolo : L’ASCESA DI SUA SANITÀ.
Siamo nel 2001, Angelo Michele Iorio vince le elezioni regionali a capo della coalizione di centro destra, Aldo Patriciello è Vice Presidente della Giunta Regionale. Entrambi provenienti dal centrosinistra approdano in regione sotto i nuovi vessilli azzurri dopo aver girato le spalle all’amministrazione Veneziale, ed essere stati cacciati dal partito Popolare (1999).
Ai tempi del loro insediamento in Giunta Regionale (2001, ndr) la Sanità molisana non era commissariata, quindi, pieni e supremi poteri erano in capo al Governatore della Regione e ai suoi designati a differenza della situazione attuale.
Presidente e Vice sono uniti da un accordo di ferro e molto semplice: Iorio ha pieni poteri su tutto con incondizionato supporto e consenso di una classe politica dai numeri bulgari, mentre sua Sanità Patriciello deve ‘guidare’ ogni scelta sul tema sanitario regionale, anche facendo crescere il suo impero, con altrettanto pieno sostegno e soprattutto, senza alcuna ingerenza o limitazione.
Ha inizio cosí la vera ascesa della dittatura sanitaria molisana, il buon Michele prosegue con la sua azione egemonica e il puparo da Pozzilli inizia a mettere a frutto il suo impegno vedendo fiorire il suo impero della Sanità privata. Crea nuove alleanze, con Gemelli Molise SpA dell’epoca, si espande, acquistando strutture sanitarie decotte nelle Regioni limitrofe, infatti “l’IRCSS Neuromed” in quegli anni cresce a ritmi esponenziali, con ampliamenti, assunzioni, nuovi servizi, formazione e università, oltre a un indotto da milioni di euro ogni anno.
“Sua Sanità” non teme oppositori o rivali, la sanità molisana è nelle sue mani per buona pace di ogni cittadino, amministratore, imprenditore che, dinanzi a cotanto indiscusso potere, non può fare altro che salire sul carro e portare alto il vessillo per sopravvivere in questa specie di “dittatura”.
Tutto fila liscio sotto il cielo del Molise fino a quando qualcosa non fa traballare per la prima volta il patto infrangibile tra il Governatore Iorio, che inizia a mostrare i primi segni di disappunto e disagio, e il suo Vice Patriciello.
“Sua Sanità” chiede a Iorio, che fino a quel momento aveva tenuto fede all’accordo acconsentendo ad ogni richiesta proveniente da Pozzilli, qualcosa i cui dettagli ci solleticheranno nella prossima puntata, che sia il Governatore che l’allora Direttore Generale Asrem Ing. Sergio Florio, si rifiutano di accordargli. Patriciello non ci sta e reagisce chiedendo dapprima la testa di Florio, ed immediatamente dopo architettando la caduta dell’amministrazione guidata da Michele Iorio. Patriciello, inizia così, a produrre un fittissimo e sofisticato merletto a tombolo dall’interno dell’allora maggioranza, ma anche attraverso la sponda dell’ opposizione seduta nei banchi di Palazzo D’Aimmo, arrivando a confezionare una mozione di sfiducia, a colpo sicuro, ai danni del Governatore della Regione.
Arriviamo così nel Gennaio 2006, e la discussione sulla mozione di sfiducia approda in Consiglio Regionale, dopo rinvii, trattative e ripensamenti. Si respira già aria di elezioni anticipate tanto certa appare la riuscita dell’impresa, ma improvvisamente qualcuno cambia idea, e la mozione viene bocciata grazie ad un solo voto venuto meno. E già, perché il Presidente Iorio, reo del gran rifiuto a “Sua Sanità” da Pozzilli, non era di certo rimasto con le mani in mano ben consapevole di cosa stesse preparando il suo Vice e per difendere le sue scelte e la sua amministrazione da una sorta di regime dittatoriale senza precedenti, aveva convinto il Consigliere isernino Camillo Di Pasquale a giurargli fedeltà in cambio, si presume, di un posto sicuro nel listino nell’ormai prossimo appuntamento elettorale, ipotesi poi realmente verificatosi.
La mozione di sfiducia non passa, il primo attacco viene cosí evitato al cardiopalma e “Sua Sanità” depone apparentemente le armi, rassegnandosi ad attendere la conclusione naturale della legislatura, ed iniziando a tessere una nuova tela.
Questo, cari lettori, è solo l’inizio! Nella puntata di domani leggeremo di come “Sua Sanità” Patriciello arriverà a sostituire Iorio con il suo astro nascente Paolo Di Laura Frattura, e dei miracolosi vantaggi tratti dal decreto Balduzzi, avvicinandoci sempre di più alla narrazione dei nostri tristi giorni.
Rimanete sintonizzati….
Gilda Ricci