Come avete potuto leggere negli scorsi giorni sul nostro quotidiano, gli agenti della sicurezza privata Pegaso della sezione del Molise hanno sventato qualche giorno fa il furto di cavi di rame in un campo eolico al confine tra Molise ed Abruzzo, mettendo in fuga i malviventi e riuscendo a scongiurare il furto.
Ebbene i banditi nella notte tra domenica e lunedì sono tornati nell’area del parco eolico di Proprietà della Edison con la stessa intenzione di sottrarre le “trecce di rame” dalle pale eoliche, rame attualmente ha un valore sul mercato attorno agli 8 euro al chilogrammo.
Purtroppo per loro però mentre erano intenti nelle operazioni di rimozione è giunta nuovamente una pattuglia della Pegaso Security della sezione del Molise che ha nuovamente interrotto e messo in fuga i malviventi. Un paio scappati nei campi, altri due sono saliti a bordo di una Grande Punto che hanno usato per speronare l’auto della vigilanza tentando di farla finire in un dirupo. Nel mentre contro l’autovettura della Pegaso Security sono stati esplosi dai banditi alcuni colpi di pistola che hanno mandato in frantumi il lunotto posteriore ma fortunatamente non hanno raggiunto il vigilante alla guida dell’auto. A questo punto anche l’agente della Pegaso ha risposto al fuco esplodendo una ventina di colpi dalla pistola di dotazione riuscendo a mettere in fuga i malviventi definitivamente. All’arrivo sul posto dei Carabinieri si scoprirà che la Fiat Punto abbandonata dai rapinatori era stata rubata qualche giorno prima ad Avellino e che nelle vicinanze era stata incendiato un furgone che probabilmente sarebbe servito al trasporto della refurtiva se il colpo fosse andato a segno.
L’assalto dei banditi per rubare il rame, l’auto del vigilante presa a sassate e speronata, poi il conflitto a fuoco: venti colpi di pistola esplosi nella zona del parco eolico della Edison, a Monteferrante, minuscolo paese dell’unione dei comuni montani del Sangro, appena 107 abitanti.
Ora i carabinieri della compagnia di Atessa danno la caccia alla banda di rapinatori senza scrupoli fuggita la notte scorsa. Le indagini partono da una Fiat Punto di colore nero, rubata in provincia di Avellino e abbandonata dai malviventi, e da un furgone incendiato, ritrovato nelle campagne di San Buono e probabilmente utilizzato per trasportare la refurtiva.
L’allarme scatta domenica sera, dopo le dieci, quando la centrale rimane senza corrente. Un vigilante si dirige verso Monteferrante. Al suo arrivo trova un carico di cavi di rame avvolto nei teli e nota un gruppo di persone davanti all’impianto che comprende 41 pale eoliche in un’area montuosa in cui la vegetazione è quasi assente, in località Guado di Renzo e Casone Franceschiello.
Alcuni malviventi fuggono a piedi, mentre altri lanciano pietre contro la sua Fiat Panda. Ma non finisce qui: in tre salgono su una Punto e tamponano la macchina del vigilante, cercando di farla precipitare in una scarpata. È a questo punto che inizia la sparatoria.