“Siamo di fatto nella settimana più importante della legislatura in cui Toma finalmente dopo cinque anni fa l’unica cosa che andava fatto un secondo dopo l’inizio della sua legislatura. Fissa tutti i budget invalicabili per le strutture private accreditate, significa tagliare risorse per svariati milioni di euro”. Così il capogruppo del Movimento 5Stelle in Consiglio regionale al margine della seduta monotematica sulla sanità. Così Greco: “Strana coincidenza quella a cui stiamo assistendo oggi, tutti levano gli scudi contro di lui e chiedono le sue dimissioni. Addirittura la consigliera Fanelli presenta una norma che è incostituzionale e che vorrebbe sancire l’incompatibilità tra presidente e commissario. E’ una legge anticostituzionale ed è talmente anticostituzionale che non può avere nessun effetto alcuno. Una cosa è certa – così ancora Greco-la prossima settimana sarà decisiva per il Molise e sopratutto per le sorti dei molisani. Al centro rimane sempre e solo un tema quello della difesa della sanità pubblica e di qualità”. E poi Greco rispondendo alle domande della stampa delinea anche il quadro puntando direttamente sull’ Europarlamentare Aldo Patriciello. “Patriciello ovvio che sia stato sempre dietro tutte le giunte regionali che si sono avute, da Frattura a Toma. Ancora strana coincidenza che non appena una persona a lui vicinissima e mi riferisco alla sindaca di Pozzilli abbia chiesto la sfiducia a Toma, tutti ad andargli dietro quando invece in passato e quando avevano ragioni di essere era stato il Movimento 5Stelle a chiedere la sfiducia per Toma”. E così Greco non ci sta a far passare il Movimento pentastellato per quello che vuole salvare Donato Toma. “Quello che bisogna salvare ora – così Greco – è il futuro di questa regione e non altro”. Ancora su una possibile alleanza in vista delle Regionali tra Pd e 5Stelle così Greco: “Ovviamente dovrà essere il coordinatore regionale Antonio Federico a valutare una possibile alleanza e i suoi presupposti ma una cosa deve essere chiara a tutti, i molisani dovranno decidere di stare o con noi o con gli imprenditori della sanità”