Oratino. “2023 anno del Turismo di ritorno: alla scoperta delle radici e delle origini”, promuovere il territorio per far crescere l’economia favorendo flussi turistici incoming
Novembre 4, 2022
Isernia. “La bellezza della sinodalità sulla strada: volti feriti e i sogni di Dio”, lezione inaugurale dell’anno accademico 2022-2023 della Scuola di Formazione Teologica “San Pietro Celestino”
Novembre 4, 2022

Verso le Regionali: il Partito Democratico è più spaccato che mai. Unica speranza l’alleanza con i 5 Stelle



Torniamo a parlare di politica regionale e lo facciamo andando vedere che aria tira in casa del Partito Democratico molisano che lo scorso 31 Ottobre ha riunito la direzione regionale per discutere del se e del quando convocare il congresso per l’elezione del nuovo segretario regionale, in quanto come risaputo il PD sta affrontando una vera e propria tempesta anche a livello nazionale con la segreteria di Enrico Letta giunta al capolinea, accusato di non essere stato capace di formare alleanze e condurre una vincente campagna elettorale. Il congresso nazionale si svolgerà il 12 Marzo e quasi certamente non vedrà la rielezione dell’attuale segretario letta, che però ha dettato una chiara linea strategica per le regioni che andranno al voto ella prossima primavera, Molise, Lazio, Lombardia e Friuli Venezia Giulia ovvero quella di lasciare tutto come si trova allo stato attuale e rinviare i congressi regionali immediatamente dopo la fine della tornata elettorale potendo così analizzare anche il risultato grazie ai numeri.

Una doccia gelata questa per la Capogruppo PD Micaela Fanelli che è presentissima negli ambienti romani nelle ultime settimane, cercando di trovare appoggi per far convocare il Congresso regionale e destituire Facciolla più volte accusato di essere uno dei colpevoli della debacle elettorale molisana che ha visto la coalizione di Centrosinistra essere addirittura terza.

Che all’interno del partito ci siano due correnti distinte e e separate che lottano da tempo per primeggiare, sopratutto per la candidatura alla presidenza della Regione, questa era cosa nota, così come è noto che tra la Fanelli e Facciolla non scorra buon sangue. Anzi. Ebbene durante la direzione regionale molisano del PD è stato deciso a netta maggioranza, 23 voti a favore e 3 contrari, di rinviare il Congresso immediatamente dopo le elezioni regionali e quindi lasciare a Vittorino Facciolla l’onere e l’onore di guidare il Partito Democratico durante la fase delle elezioni regionali, alleanze comprese. Non è tardata ad arrivare una nota della Fanelli nella quale in modo seppur velato, la capogruppo PD è andata a chiedere a Facciolla di rendere il partito più partecipativo e dialogante nelle scelte, sopratutto in vista delle regionale dove Facciolla ha delega piena per far ciò che più ritiene opportuno data la delega pienissima che è arrivata attraverso l’ampia maggioranza di voti ricevuti durante la direzione regionale.

Ora Facciolla rinvigorito dalla piena operatività delle sue funzioni ha immediatamente dichiarato che lavorerà alacremente per riuscire a dar vita al tanto annunciato campo largo con i 5 Stelle e con alcune liste civiche che fino ad oggi è rimasto lettera morta. L’unica sottolineatura di tipo politico da fare però è sicuramente una. visto l’ottimo risultato dei 5 Stelle a livello Regionale alle ultime Politiche e vista anche la ripresa e quasi il sorpasso del PD nei sondaggi a livello nazionale, crediamo che a giocare il ruolo forte al tavolo delle trattative saranno greco e compagni, non di certo Facciolla, che seppur con mandato pieno non ha comunque l’appoggio di tutti gli esponenti di peso del proprio partito.

Possiamo ipotizzare infatti, che adesso i grillini in una posizione quantomai prevalente su quella del PD alzeranno e di molto la posta in gioco e le richieste connesse, non solo con la certezza che rivendicheranno la figura da candidare alla presidenza della regione, ma sicuramente anche quella di dettare la linea della campagna elettorale, magari inserendovi dentro anche temi sui quali il PD non converge. Starà a Vittorino Facciolla pesare le richieste e decidere se correre in coalizione, magari mandando giù qualche rospo, e vedendo svanire l’opportunità d’essere lui stesso il Candidato alla Presidenza, oppure se sceglierà, prendendosi un grande rischio, di rovesciare il tavolo delle trattative e far così correre il PD in solitaria potendo decidere in autonomia il nome da assegnare alla corsa per la Presidenza e condurre la campagna elettorale secondo idee ed ideologie proprie. In quest’ultimo scenario immaginiamo che assisteremo davvero ad uno scontro tra titani tra la Fanelli e Facciolla per la decisione di chi dovrà competere in qualità di candidato Presidente della Regione Molise.

Non ci resta che aspettare e vedere.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *