Firmato dal Commissario ad acta alla Sanità regionale Donato Toma e dal Rettore, Luca Brunese, l’accordo che promuove l’integrazione delle attività assistenziali, professionali, formative e di ricerca tra Servizio sanitario regionale e ateneo, al fine di migliorare l’offerta sanitaria regionale.
È stato rinnovato, oggi pomeriggio, il Protocollo d’intesa tra Regione Molise e Università degli Studi del Molise in materia sanitaria.
Nella sala del Parlamento della Regione, a Campobasso, il Commissario ad acta alla Sanità regionale, Donato Toma, e il Rettore dell’Unimol, Luca Brunese, hanno firmato la proroga – fino al 2025 – di un accordo che rafforza il legame tra Regione e Ateneo.
Dal Protocollo scaturiscono più iniziative che spaziano dalla formazione, all’impiego dei medici universitari, delle strutture e delle risorse messe a disposizione dall’ASREM, al fine di migliorare l’offerta sanitaria regionale.
Si tratta di una stretta forma di collaborazione, per il tramite di ASREM, nonché di un punto fermo all’interno della nuova proposta di Programma operativo della Sanità.
Il documento sottoscritto oggi ha ricevuto il parere favorevole dei due Ministeri affiancanti che hanno definito i criteri di riferimento per il suo rinnovo, tra gli altri quello della messa a disposizione di posti letto per l’Università.
Punto di forza del Protocollo è la compenetrazione della struttura sanitaria regionale con quella dell’Ateneo. Tale integrazione permette di abbinare la docenza alla didattica in una visione più ampia, capace di coniugare le esigenze di un più solido sistema sanitario, con le potenzialità di tutte le risorse tecniche, umane e professionali espresse dal territorio.
“E’ un’intesa importante – ha detto il Commissario ad acta Toma – perché in essa si articola la partecipazione dell’Università alla programmazione sanitaria regionale. L’Ateneo è una realtà solida e significativa per il territorio. Siamo convinti dell’importanza di una collaborazione sempre più proficua con il Rettore Brunese e con tutta la struttura – ha proseguito – Il Protocollo definisce sia le modalità di integrazione tra funzione didattica, formativa e di ricerca dell’Università e funzione assistenziale, sia l’apporto del personale dirigente del Servizio sanitario alle attività formative dell’Università. E’ un’opportunità che, insieme, vogliamo sfruttare nel miglior modo possibile.
“Abbiamo deciso di rendere pubblico questo momento – ha spiegato il Commissario – perché riteniamo sia importante e sintomatico di un approccio condiviso, autentico e concreto”.
Entrando più nel dettaglio Toma ha aggiunto: “L’integrazione tra l’attività didattica e di ricerca del Dipartimento di Medicina e Scienze della Salute ‘Vincenzo Tiberio’ dell’Università e l’attività assistenziale si realizza, prioritariamente, nei Presidi Ospedalieri dell’Asrem. L’ospedale ‘Cardarelli” di Campobasso costituisce la struttura di riferimento dell’Università per le attività assistenziali essenziali allo svolgimento della didattica e della ricerca del Dipartimento di Medicina, che potranno tuttavia essere svolte in tutti i presidi ospedalieri ed ambulatoriali dell’ASREM.
“I docenti e i ricercatori del Dipartimento di Medicina “Vincenzo Tiberio”, potranno, eventualmente, integrare le attività di didattica e di ricerca con quelle assistenziali anche presso strutture private accreditate con il Sistema sanitario regionale, solo per quei settori per i quali sia verificata l’assenza di disponibilità di strutture assistenziali all’interno dell’ASREM. Tali attività assistenziali – ha concluso Toma – rimarranno, in ogni caso, nei limiti dei rapporti contrattuali tra i privati individuati con il Sistema sanitario regionale e senza oneri aggiuntivi né per la Sanità regionale né per l’Università”.
Molto soddisfatto del rinnovato Protocollo anche il Rettore Unimol Luca Brunese. “L’intesa del nostro Ateneo con la Regione Molise pone, innanzitutto, le basi per la messa in sicurezza del corso di laurea in Medicina che conta 120 posti disponibili all’anno, di cui oggi circa il 45% di fuori regione. È un dato, quest’ultimo, che rappresenta una risposta importante da parte dei non molisani.
“Il Protocollo apre, inoltre, una vera porta per le scuole di specializzazione, oggi unica vera possibilità per lo sviluppo della sanità regionale. Nei quattro anni di attività della scuola per il percorso di specializzazione attraverso le borse di studio – spiega il Rettore – i medici, già disponibili per il servizio sanitario regionale, sono pagati dal Ministero dell’Università e non dall’Azienda sanitaria, altro aspetto rilevante.
“Quando ho disegnato questa filiera – ha aggiunto – l’obiettivo di lungo termine era quello di poter contare su 40/50 medici in più, pagati dal Ministero, a disposizione del servizio sanitario regionale. Un obiettivo che vogliamo raggiungere e che costituisce una base importante affinché almeno 10 o 15 di questi medici, ogni anno, possano completare il loro percorso attraverso l’ASREM.
“Altra prerogativa del Protocollo è che, in virtù della sua articolazione molto ampia, e forte del rapporto sinergico tra Università e Regione, esso potrà rendere più attrattive le facoltà e le professioni sanitarie nel territorio molisano, perché migliorando il sistema sanitario – ha concluso Brunese – il Molise potrà essere più forte e competitivo”.