Sanità: Lotito, il decreto Molise va prima condiviso
Ottobre 28, 2022
I Senatori Della Porta e Lotito hanno concordato la road map delle priorità da affrontare insieme anche agli Onorevoli molisani, in un lungo colloquio telefonico avuto questa mattina
Ottobre 28, 2022

Il giorno della congiura



Giorni complicati per la politica molisana di Centrodestra sopratutto all’interno del partito Forza Italia, scosso dall’accesa lite tra Nicola Cavaliere assessore regionale all’Agricoltura in quota FI ed il Sindaco di Termoli e Presidente della Provincia di Campobasso sempre in quota a FI Francesco Roberti. Le cause che hanno portato alla rottura profonda tra i due non sono difficili da identificare dato che sui giornali dei giorni scorsi abbiamo letto un pesantissimo botta e risposta tra i due esponenti forzisti. L’Assessore Nicola Cavaliere candidato per Forza Italia in Molise nel collegio plurinominale del Senato ha accusato il Sindaco Presidente della provincia di aver tradito il proprio partito e le decisioni dello stesso schierandosi apertamente durante la campagna elettorale per le Politiche a beneficio di Costanzo Della Porta eletto Senatore in quota Fratelli d’Italia e quindi diretto avversario di Cavaliere, ed alla Camera avrebbe supportato il coordinatore della Lega Michele Marone invece della propria coordinatrice regionale Annaelsa Tartaglione anch’essa candidata alla Camera in quota Forza Italia. Oltre a Roberti, Cavaliere accusa anche il Sottosegretario Roberto Di Baggio di essersi defilato durante la campagna elettorale delle Politiche non supportando lui ne la coordinatrice Tartaglione.

Nicola Cavaliere non ha nascosto in una intervista rilasciata al quotidiano Primo Piano di sentirsi profondamente arrabbiato e risentito nei confronti di Roberti, arrivandolo a definire un traditore. La replica del primo cittadino di Termoli non si è fatta attendere ed è stata davvero incendiaria. Roberti in una lettera inviata sempre al quotidiano PrimoPiano ha definito Nicola Cavaliere un voltagabbana considerando che entrò in Consiglio Regionale nel 2006 in quota alla Margherita, partito di centrosinistra, salvo poi ravvedersi folgorato sulla via di Damasco o meglio di Buenos Aires del Settembre 2008 a seguito di un viaggio in Argentina insieme a Michele Iorio, che al ritorno portó Nicola Cavaliere sulla più comoda poltrona di Assessore passando in Forza Italia appoggiando l’allora Presidente Michele Iorio. Roberti non risparmia neanche la coordinatrice regionale Annaelsa Tartaglione nelle sue pesanti critiche e racconta di un episodio rimasto finora taciuto di un incontro romano con i vertici del partito dove Nicola Cavaliere senza nessuna esitazione, facendo il “gradasso”, assicurava che all’indomani delle elezioni Politiche avrebbe apposto la sua firma, anche come primo firmatario,sulla mozione di sfiducia al Presidente della Regione Molise Donato Toma.
Ieri dalle colonne dello stesso quotidiano molisano Roberto di Baggio smentiva categoricamente, senza se e senza ma , la ricostruzione fatta dall’assessore Cavaliere, confermando , senza esitare , il lavoro fatto in campagna elettorale in favore dei candidati di Forza Italia .
Dobbiamo allora fare un necessario passo indietro e raccontare la vicenda dall’inizio, collegandoci alla simpatica foto pubblicata con questo articolo.
Era il 27 di luglio ed in una assolata e calda giornata romana, appena dopo la caduta di Draghi, nella sede si Forza Italia si riuniscono i vertici del partito a livello Molisano, possiamo vedere Nicola Cavaliere, Annaelsa Tartaglione, Raimondo Fabrizio, Francesco Roberti e Armandino D’Egidio, insieme ai vertitici di FI Nazionali Maurizio Gasparri, Antonio Tajani, Aldo Patriciello, Paolo Barelli, Sestino Giacomoni ed Annamaria Bernini. Di questa foto si è molto discusso poiché vede l’assenza tra le fila dei molisani del Sottosegretario del Consiglio Regionale Roberto Di Baggio e del Presidente Donato Toma, entrambi in quota Forza Italia la quale presenza sarebbe risultata scontata. La giustificazione all’assenza dei due fu fornita all’epoca dalla coordinatrice Tartaglione a Primonumero dichiarando: ”Era una riunione organizzativa tra i vertici del partito per la scelta dei candidati alle Politiche”.
Ad oggi sappiamo per certo che la dichiarazione della coordinatrice Annaelsa Tartaglione fu quanto mai menzognera. I sorridenti volti che vediamo in effige, si erano riuniti con lo scopo di architettare la fine del Governo Toma nel Molise tentando con questa manovra di ricostruirai una verginità politica agli occhi degli elettori dei congiuranti molisani. Lo capiamo soprattutto grazie al collegamento che fa Roberti sulla dichiarazione di Nicola Cavaliere detta quel giorno a quel tavolo sulla firma alla sfiducia.
Insomma quel 27 di luglio a Roma fu il giorno della grande congiura contro Donato Toma che avrebbe previsto la sfiducia preventiva ai danni del Governatore per mano della sua maggioranza vedendo tra i capofila Nicola Cavaliere, che speravano di riuscire a scaricare tramite questa manovra tutte le responsabilità di 4 anni di governo, in cui Forza Italia ha fatto da padrona, e condivise al 100% con Toma, addossandole solo ed esclusivamente sul Presidente Toma, riuscendo così a ripulire la propria immagine agli occhi degli elettori.
Arriviamo perciò a comprendere come mai Toma e di Baggio non furono invitati. Il primo perché sarebbe stato la vittima dei congiuranti ritratti in foto e naturalmente non poteva essere invitato. Mentre, a dire il vero, Di Baggio non partecipó alla riunione per impedimenti personali, salvo poi collegarsi in videoconferenza con il tavolo romano per circa una mezz’ora durante la quale si è parlato solo ed esclusivamente di aspetti organizzativi della campagna elettorale, salvo poi concludere il collegamento. Quindi il Sottosegretario Di Baggio viene tenuto totalmente all’oscuro di quello che stava accadendo realmente, probabilmente perché considerato troppo vicino al Presidente per entrare a far parte di questa macchinazione.
Ad oggi però nessuna posizione in merito e nessuna replica è arrivata ne da parte dell’Assessore Nicola Cavaliere ne tantomeno dalla coordinatrice regionale di Forza Italia Annaelsa Tartaglione.
Ma c’è di più, il tempismo ed i modi con i quali Nicola Cavaliere ha attaccato Francesco Roberti è quanto mai sospetto e vi spieghiamo il perché.
Francesco Roberti non ha mai nascosto di voler ambire alla candidatura a Presidente della Regione alla prossima tornata elettorale, ambizione che però sembrerebbe avere anche Nicola Cavaliere che soltanto pochi giorni prima della pubblicazione dell’articolo nel quale si scagliava contro Roberti e Di Baggio, insieme ad Annaelsa Tartaglione ha effettuato una gita romana, prima recandosi nella sede di Forza Italia e poi a discutere con Claudio Lotito, neo Senatore Molisano proprio di Forza Italia considerato molto vicino a Berlusconi.
I ben informati ci dicono che la Tartaglione e Cavaliere siano andati a Roma per trattare sulla possibilità di candidare Nicola Cavaliere come Presidente della Regione nel 2023.
Tutto questo ha fatto si che si scoperchiasse il vaso di Pandora di Forza Italia e si rivelasse il giorno della pianificazione della congiura fallita ai danni di Toma, dando il via ad una guerra interna che è destinata a non durare poco e rischiando di mandare in pezzi il partito in Molise. Insomma una pagina molto complicata della storia di Forza Italia nel Molise che di certo avrà conseguenze sulla coesione del partito di Berlusconi, dove il malcontento ed i personalismi regnano sovrani.

Simone Rocco

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *