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Pos sanitario: conferenza stampa questa mattina di Iorio, Micone e Cefaratti



Si è svolta questa mattina la conferenza stampa dei tre consiglieri di maggioranza Iorio, Micone e Cefaratti, doveva esserci anche la Romagnuolo che ha ritirato la sua presenza all’ultimo minuto, per discutere con la stampa delle criticità che i tre hanno rilevato sul POS sanitario presentato dal commissario ad Acta Donato Toma ed in attesa di essere approvata dai Ministeri competenti. Secondo i tre dissidenti della maggioranza questo piano deve essere immediatamente ritirato dal Commissario Presidente Toma per aprire una fase interlocutoria in consiglio regionale coinvolgendo tutte le parti interessate. E’ una operazione politica che non implica la sfiducia ma che vuole far in modo di portare il miglior risultato possibile a casa.

Particolarità della regione Molise e offrire tutti i servizi soprattutto per quanto riguarda il sistema delle degenze.  Questo POS non risolve la questione delle degenze è contrario alla volontà dell’intero Consiglio regionale. Così il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Angelo Michele Iorio in apertura di conferenza stampa indetta assieme ai consiglieri Gianluca Cefaratti, Salvatore Micone e Aida Romagnuolo, “Oggi non presente – ha chiarito Iorio – per motivi personali” “Credo che la questione legata al Commissario presidente che è intervenuta dopo la nomina di Toma a Commissario della sanità – così Iorio – risiede nel fatto che il presidente è espressione del Consiglio. Nel momento in cui è Commissario si presuppone che attua la volontà del Consiglio o quantomeno se dovesse discostarsidalla volontà del Consiglio sempre in Consiglio regionale dovrebbe rendere noti i motivi le modalità e eventualmente condividere. Da solo – ha detto ancora – non si può permettere di decidere per tutti. Quindi, credo che questa questione debba essere risolta ritirando questo documento, lo chiediamo in quattro consiglieri tutti e quattro della maggioranza. Tra l’altro la mia condizione e della consigliera Aida Romagnuolo è già nota percnon partecipiamo alle riunioni di maggioranza ma pur non partecipando siamo persone di centro destra e ci saremo aspettati per lo meno un minimo di condivisione prima di quel Documento che così rapidamente Toma ha voluto presentare al Consiglio. Se non dovesse esserci questa variazione sul Documento noi dovremmo discuterneall’interno della maggioranza e assumere le conseguenti determinazioni perché questo è un fatto politico e non è un fatto tecnico e se questo schema andrà vanti chiameremo alla discussione l’intera maggioranza”. Ad intervenire poi il presidente del Consiglio regionale Salvatore Micone: “Oltre a condividere quanto già detto dal collega Michele Iorio aggiungo qualche aspetto, uno importantissimo : la mancata condivisione con il Consiglio regionale, un comportamento che ritengo di stigmatizzare  come consigliere regionale ma soprattutto come capo dell’Assise regionale perché ricordo  a tutti che l’approvazione della pianificazione sanitaria prima del commissariamento era avvenuta nell’Aula del Consiglio regionale, dunque il Commissario Toma  sarebbe dovuto venire a relazionare in Aula, perché nell’Aula del Consiglio c’è la rappresentanza territoriale intera e quindi questo doveva avvenire prima del Piano istituzionale e non dopo. Una concertazione che andava fatta con il Consiglio regionale, ma anche   con il mondo del sindacato e che così andava fatta con i medici. Era questa la condizione per arrivare a una proposta giusta e utile per il territorio regionale. Mi fermo sul termine proposta perché quando si fanno i giri di parole e si prova a giustificare il fatto che   non c’è da ritirare un documento perché non esiste non è così, le proposte si ritirano. Così poi anche un aspetto  tecnico, il programma sanitario si basa sui dati epidemiologici, ma l’osservatorio regionale funziona? Secondo me questo manca e quindi anche la baseper costruire il programma”. A seguire poi anche il consigliere Cefaratti: “Credo che sia chiaro a tutti è che smentiamo la mancanza di concertazione tra l’altro non solo sulla sanità ma anche su altri temi e altre circostanze. Intanto così Cefaratti sul POS: “Lo scorso 27 settembre 2021 si era discusso del Piano Operativo adottato da Toma elaborati dai precedenti Commissari e che lui aveva avuto obbligo di adottare. Per coerenza quello che avevo detto in quell’occasione era stato che imputo al presidente Tomache la sanità in Molise non doveva andare nelle mani di un Commissario esterno. Certamente ho da sempre sostenuto che questo commissariamento terminasse nel più breve tempo possibile per ridare dignità al territorio e che in primis si riappropriasse del proprio ruolo il Consiglio regionale”. E ancora :  “Non si guida la maggioranza chiudendosi nel Palazzo, le decisioni dovrebbero essere condivise,  messe a conoscenza della maggioranza che permette a Toma di essere e sedere li. Il confronto permette di crescere  e dare opportunità ai cittadini e al territorio, in una Coalizione normale possono esserci visioni diverse. Oggi siamo di nuovo costretti a distanza di un anno con un Piano operativo su cui il presidente commissario poteva anche aspettare. E’ chiaro a tutti da che parte stiamo ma questa mancanza di condivisione anche rispetto a una classe parlamentare appena eletta da cui ci si aspetta tanto anche e soprattutto verso il problema della sanità, un tema affrontato sempre durante la campagna elettorale delle Politiche. Quindi – così Cefaratti – anche con loro oltre che con la parte politica che siede in Consiglio regionale   è mancato il doveroso confronto”

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