Termoli, i Vigili del Fuoco salvano cucciolo di pastore abruzzese
Ottobre 18, 2022
Unimol. “Launch!”, Molise Contamination Lab presenta il suo Startup program
Ottobre 18, 2022

Verso le Regionali: PD e 5 Stelle, la necessità di stare alla finestra

I banchi del Gruppo pentastellato in Consiglio Regionale



Archiviate le Elezioni Politiche, è tempo di bilanci e di resa dei conti all’interno dei partiti che ad oggi sono diventati opposizione di un Centrodestra che ha stravinto le elezioni Politiche e che da oggi, risolte le beghe interne, correrà spedito verso la formazione del nuovo Esecutivo che speriamo governerà per i prossimi cinque anni. I numeri ci sono e sono anche ampi. La fase “nuova” se così la possiamo definire che è scaturita dai risultati elettorali la sta vivendo sopratutto il Partito Democratico che è in fase pre congressuale, molte le teste che dovrebbero saltare, prima tra tutte quella del Segretario Enrico Letta accusato da quasi l’interezza del suo partito di aver in primis sbagliato ed alla grande le alleanze alle Politiche ed in secondo  luogo di aver svolto una campagna elettorale priva di contenuti, incentrata solo ed esclusivamente sulla demonizzazione delle destre, con il famoso pericolo fascino ad orologeria che non ha proprio funzionato. Una nuova fase la sta vivendo anche il Movimento 5 Stelle, che dopo la disintegrazione politica di Di Maio è ora saldamente sotto la guida di Giuseppe Conte, l’avvocato del popolo che nelle ultime due settimane di campagna elettorale è stato in grado di far recuperare punti percentuali preziosissimi al Movimento, dimostrando di avere una visione politica molto più ampia e funzionale di quella che molti credevano non avesse.

Ebbene, tutto quanto accaduto a livello nazionale ha avuto ripercussioni anche sulla politica di questi due partiti a casa nostra, in Molise. Dalla fine della campagna per le Politiche lo scenario del tanto sperato “campo largo” è cambiato e di molto anche. Se durante la campagna elettorale sia da una parte che dall’altra si rincorrevano dichiarazioni di intenti e di alleanze necessarie come unico argine alla vittoria del Centrodestra alle prossime regionali, dopo i risultati del voto abbiamo avuto una inversione di ruoli e di intenti da parte dei principali protagonisti del PD e dei 5 Stelle molisani. Se da un lato abbiamo il Segretario regionale del Partito Democratico Vittorino Facciolla che traballa nella sua posizione proprio come Enrico Letta, con Micaela Fanelli in pole position nel chiederne le dimissioni a causa del deludente risultato ottenuto in Molise alle Politiche, dall’altra parte abbiamo Greco&Co. che rinvigoriti da un risultato elettorale insperato diventano partito predominante nell’eventuale alleanza, con giuste rivendicazioni di indicare la linea politica ed il candidato Presidente qualora si dovesse saldare l’accordo con il PD ed alcune liste civiche. Ma se subito dopo l’esito delle Politica questo era lo scenario che si andava prospettando, con un PD subalterno e prono al volere dei 5 Stelle per riuscire a ritornare al governo della Regione, ad oggi la situazione si è praticamente congelata e la distanza tra i due partiti si è nuovamente allagata e di molto. La spiegazione è semplice e sta nei numeri, più esattamente nelle percentuali di intenzioni di voto nei confronti dei due partiti che a livello nazionale stanno cambiando molto rapidamente. Il PD, secondo gli ultimi sondaggi, viene dato in forte discesa nei consensi, il Movimento guidato da Conte raggranella gli insoddisfatti del PD e sale di molto nelle percentuali, arrivando in alcuni sondaggi ad equivalersi con il partito di Letta. Tutto questo determina una cristallizzazione dei movimenti da parte di tutto il centrosinistra soprattutto nelle Regioni dove si andrà a votare nella prossima primavera come il Molise.

Ed allora così come abbiamo titolato per i due partiti questo è il momento di mettere in pratica l’arte di stare alla finestra nell’attesa che i trend sulle percentuali di voto chiariscano meglio quali scenari si andranno a delineare nell’immediato futuro e sopratutto facciano capire se “l’effetto Meloni” una volta formato e messo in moto il nuovo Governo sarà destinato a diminuire oppure a crescere. Tutte queste incognite da sciogliere fanno si che la politica del PD e del Movimento 5 stelle, almeno per quanto riguarda alleanze e strategie elettorali, resti congelata fino a data da destinarsi.

G.D.A.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *