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Campobasso, 72ª Giornata Nazionale dedicata al ricordo delle Vittime degli Incidenti sul lavoro



In occasione della 72ª Giornata Nazionale dedicata al ricordo delle Vittime degli Incidenti sul lavoro, a Campobasso, la locale sezione dell’Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi sul Lavoro (Anmil), ha voluto rimarcare la ricorrenza prima con una Cerimonia religiosa, svolta presso la parrocchia del Sacro Cuore, e poi con la deposizione di una corona al Monumento dei caduti sul lavoro in via Garibaldi (palazzo Inail).

Alle celebrazioni ha partecipato, insieme alle altre autorità civili e militari della città e della regione, anche il sindaco di Campobasso, Roberto Gravina.

“Dal 1943, quindi da poco meno di ottant’anni, l’Anmil difende e rappresenta, su tutto il territorio nazionale i lavoratori, battendosi affinché alle vittime di infortuni e malattie professionali, nonché alle loro famiglie, siano garantite adeguate tutele. – Ha voluto ricordare il sindaco di Campobasso – L’opera di prevenzione e di sensibilizzazione per tutto ciò che riguarda la sicurezza nel mondo del lavoro è indispensabile così come lo sono, in questo ambito, i controlli e la verifica del rispetto delle leggi.

I dati resi noti attraverso gli Open Data Inail mostrano una realtà preoccupante: entro lo scorso mese di luglio sono state presentate 36.163 denunce di malattia professionale, 441.451 denunce di infortunio, di cui 569 con esito mortale.

Numeri impressionanti – ha sottolineato Gravina – che non sono solo dati statistici, sono ben di più, sono uomini, donne, intere famiglie che non hanno ricevuto l’attenzione e la cura che meritavano, non hanno ricevuto quelle tutele, da parte anche dello Stato, che avrebbero potuto evitargli i danni, purtroppo spesso mortali, subiti nell’esercizio del proprio diritto costituzionale al lavoro.

Numeri che devono richiamare tutte le parti in causa a una responsabilità che porti a un’inversione di rotta nell’ambito della sicurezza sul lavoro nel nostro Paese, – ha dichiarato in conclusione il Sindaco – ancora troppo in ritardo su questo che è un tema di vita, nonché un diritto che siamo tenuti a garantire e difendere a favore di tutti i lavoratori.”

 

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