Nel centro di origine arbereshe incontra lo storico parroco don Franco Pezzotta e tiene un comizio inatteso: “Non potete accettare passivamente che in Parlamento non abbiano considerazione dei vostri problemi. Ora l’occasione per cambiare. Io non mollo mai e quelle porte, se necessario, le sfonderò”. Accolto da sindaci e tanti cittadini.
Montecilfone e Mafalda: queste le prime tappe di ieri pomeriggio per Claudio Lotito, sempre più calato nella realtà molisana. Dopo aver incontrato in mattinata i cittadini e gli amministratori di Sepino e San Martino in Pensilis, Lotito ha pranzato a Larino dove, ospite di una famiglia locale, ha visto la sua Lazio stravincere 4-0 a Cremona. Poi l’imprenditore sceso in politica ha raggiunto Montecilfone, dove ha incontrato la comunità di origine arbereshe che ancora sconta i ritardi nella ristrutturazione di alcuni edifici, tra i quali la chiesa madre, colpiti dal terremoto del 2018.
La funzioni religiose si svolgono infatti nel centro sociale, di fronte al vecchio municipio, anch’esso fuori uso e in attesa di ristrutturazione. Lotito ha ascoltato la messa delle 18 e conosciuto don Franco Pezzotta, lo storico parroco (53 anni a Montecilfone!), poi l’incontro con diversi cittadini, accompagnato dal sindaco Giorgio Manes. Gli è stato quindi chiesto di intervenire pubblicamente e di sostenere gli impegni presi a difesa dei diritti del Molise in Parlamento. Empatico e come sempre pronto, Lotito ha tenuto il suo comizio inatteso nel bar di fronte al nuovo Municipio. In piedi, dietro al bancone, ha ribadito che: “Il Molise deve puntare sul riscatto partendo da una sanità potenziata”. Per farlo, chiederà subito al Governo di raddoppiare la dotazione attuale di 600 milioni: “Che sono pochissimi per un territorio come il Molise. E’ assurdo che qui ci siano solo queste risorse e che a Roma, quartieri con lo stesso numero di abitanti possano contare su una dotazione di almeno due miliardi. Questo è successo perché chi avete scelto l’altra volta, ovvero i 5 Stelle una rappresentante di Leu, a Roma hanno prodotto letteralmente ‘zero’, lasciando che le cose restassero in questo modo, anzi che peggiorassero. Ecco, ora avete l’opportunità di cambiare e di scegliere chi può avere delle interlocuzioni diverse, più incisive e importanti, capaci di risollevare una situazione che può assolutamente essere migliorata. Anzi, deve essere migliorata. I vostri diritti – ha concluso Lotito rivolto al folto gruppo che nel frattempo si era formato nel bar – sono uguali a quelli dei cittadini di altre regioni. Non potete accettare passivamente quello che vi è successo, dovete cambiare marcia e, insieme, lo faremo”. Applauso convinto da parte dei presenti e una curiosità: Lotito è intervenuto mentre sugli schermi del bar, senza volume, era visibile la partita della Roma. Ma non ha dato peso alla cosa, soprattutto quando un cittadino gli ha detto: “Presidente, io condivido tutto quello che dice, ma sono tifoso della Roma”. Questa la sua risposta: “Quando si parla di salute, di diritti negati e del futuro dei giovani, il calcio è l’ultimo dei miei pensieri”.
Di seguito il Presidente della Lazio si è recato a Mafalda dove ad attenderlo nella sala consiliare c’erano tantissimi cittadini e il sindaco Egidio Riccioni. Qui il discorso ha toccato anche il tema dell’isolamento del Molise interno, del calo demografico e di infrastrutture digitali carenti: “In queste condizioni la telemedicina diventa un sogno irrealizzabile. Tutti i cittadini devono essere messi in condizioni di avere una rete funzionante e strade all’altezza, solo in questo modo il potenziamento della sanità molisana, che è nei miei pensieri, potrà essere effettivo e ben supportato”. In tarda serata il trasferimento a Montenero di Bisaccia; ad attenderlo il sindaco Simona Contucci e altri cittadini pronti ad ascoltare il suo programma.