L’Italia al voto Domenica 25 settembre, dalle 7 alle 23, seggi aperti per le elezioni politiche. Le operazioni di spoglio cominceranno subito dopo la fine delle votazioni e il nuovo parlamento si riunirà entro il 13 ottobre. Intanto da chiarire quali sono le novità di questa tornata elettorale, che sono principalmente due. La prima: con la legge sulla riduzione del numero dei parlamentari, si eleggeranno 400 deputati (prima erano 630) e 200 senatori (prima 315). La seconda riguarda l’età che ora per votare sarà minima di 18 anni sia per la Camera che per il Senato, fino alle scorse elezioni per il Senato bisognava aver compiuto i 25 anni.
Per poter votare ci si dovrà presentare al Seggio elettorale di appartenenza muniti di una scheda elettorale che non abbia terminato lo spazio per i timbri e un documento di identità valido. (La tessera elettorale, se necessario, si rinnova presso l’ufficio elettorale del comune di residenza). L’ufficio resterà aperto anche dalle ore 9 alle ore 18 il 23 e il 24 settembre e, nel giorno della votazione, per tutta la durata delle operazioni di votazione, e quindi dalle 7 alle 23.
Due le schede che riceveranno gli elettori : una rosa per la Camera e una gialla per il Senato, e una matita. È vietato introdurre nella cabina elettorale telefoni cellulari o apparecchiature per fare foto o video. Inoltre, dalla scorsa tornata elettorale, quella del 2018, le schede elettorali che verranno consegnate prima di entrare nella cabina sono dotate di un tagliando antifrode: un’appendice di carta con un codice di lettere e numeri. Il codice verrà controllato prima di consegnare la scheda all’elettore e, dopo il voto nella cabina e la restituzione della scheda, il tagliando verrà staccato dal presidente del seggio e i membri del seggio dovranno controllare che corrisponda e che quindi la scheda sia la stessa.
La legge elettorale:
Il metodo previsto dalla legge elettorale, il Rosatellum, è lo stesso utilizzato per le ultime legislative, quelle del 2018. E’ un sistema misto con il quale parte dei seggi viene assegnata con i voti ottenuti nei collegi uninominali, che seguono il metodo maggioritario: ogni partito o coalizione presenta un solo candidato e viene eletto il più votato di tutti. I seggi restanti sono spartiti con le preferenze che risultano dai collegi plurinominali, in cui viene eletto un numero di candidati proporzionale ai voti ricevuti da ogni lista o coalizione. La legge elettorale è la stessa sia per la Camera dei Deputati che per il Senato e la sua impostazione si riflette cosìsulla scheda elettorale che i cittadini troveranno alle urne. I candidati saranno perciò divisi in collegi uninominali e collegi plurinominali. Il meccanismo di voto non è però immediato.
Le schede elettorali che non vengono compilate seguendo le regole vengono giudicate inammissibili dagli scrutatori. Un esempio: se la scheda ha segni di riconoscimento (scritte, disegni ecc.). La scheda può essere inoltre annullata anche se non viene compilata con la matita copiativa che viene data agli elettori in sede di seggio. Non sono valide neanche le schede dove non siano state rispettate le regole di voto, come quelle dove si è votato per più di un candidato uninominale, o per più di una lista plurinominale. Annullate, quindi, anche quelle con voto disgiunto.
Voto e Elettori fuorisede:
La legge italiana prevede che il diritto di voto, per chi vive all’interno dei confini nazionali, vada esercitato solo nel Comune di residenza. Qualche deroga al principio del voto nel Comune di residenza è prevista dall’ordinamento, ma si limita a specifiche categorie di popolazione, come ad esempio i militari, le forze dell’ordine e chi è ricoverato in ospedale. Per chi deve tornare al proprio seggio con il trasporto pubblico (treni, aerei e traghetti) sono previsti sconti sui biglietti.
Per gli italiani all’estero:
I cittadini italiani che risiedono all’estero, iscritti nelle specifiche liste elettorali, votano invece per corrispondenza ed eleggono 8 deputati e 4 sentori con sistema proporzionale. Occorre essere iscritti all’elenco Aire (Anagrafe Italiani Residenti all’Estero) oppure essere residenti in un Paese straniero da almeno tre mesi per motivi di studio, lavoro o salute e aver fatto apposita richiesta al comune italiano di residenza, entro il 24 agosto. Le schede arrivano al domicilio e, una volta compilate, vengono spedite al più vicino consolato. Sono valide solo quelle che vengono ricevute dal Consolato entro le ore 16 del 22 settembre. Le schede vengono poi inviate in Italia e lo spoglio avviene Castelnuovo di Porto (Roma), nel Centro Polifunzionale della Protezione Civile
Si può indicare, tracciando una X con la matita, soltanto il candidato o la candidata all’uninominale. In questo caso, il voto sarà ripartito anche tra tutte le liste indicate sotto il suo nome, in proporzione rispetto a tutti i voti ottenuti in quel collegio.
Si può anche scegliere di indicare solo la lista, o una delle liste, presente nei riquadri del proporzionale, facendo una X sul simbolo. In quel caso, il voto è assegnato automaticamente anche al candidato o alla candidata nel collegio uninominale che è sostenuto da quella lista.
Si può scegliere di indicare sia un candidato uninominale, sia una delle liste che lo sostengono. Anche in questo caso, il voto è valido.
Il voto è considerato valido anche se, per votare una singola lista, si traccia una X sia sul simbolo della lista, sia sull’elenco di nomi al suo fianco. Il voto, anche in questo caso, viene assegnato anche al candidato nell’uninominale.
Non è possibile, però, votare per un candidato al collegio uninominale e poi per una lista diversa da quella o quelle che lo sostengono. Il Rosatellum, infatti, non prevede il voto disgiunto.
Per Camera e Senato, la scheda elettorale avrà un elenco di riquadri corrispondenti alle coalizioni o ai partiti candidati. L’ordine in cui saranno messi i riquadri è stato scelto con un sorteggio.
In alto nel riquadro, ci sarà il nome della singola persona candidata con il sistema maggioritario (nel collegio uninominale, appunto): per essere eletta, dovrà prendere almeno un voto in più degli altri candidati in quel collegio.
Sotto il suo nome, ci saranno uno o più elenchi di quattro nomi, affiancati dai simboli dei partiti o delle liste che rappresentano. Queste sono le persone candidate con il sistema proporzionale (plurinominale). Queste persone saranno elette, in ordine di lista, calcolando la proporzione di voti che la loro lista ha preso in quel collegio.
Come si votano i partiti, le coalizioni e i simboli
I simboli, indicati a fianco degli elenchi dei quattro nomi candidati nei collegi proporzionali, potranno rappresentare il singolo partito o la lista in cui sono riuniti i candidati di più formazioni. Sotto il nome di ciascun candidato o candidata verranno indicati anche tutti i partiti che fanno parte della coalizione che li sostiene.
Una persona candidata all’uninominale con la coalizione di centrodestra, ad esempio, avrà sotto il suo nome nella scheda le liste (e quindi i simboli) di Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e Noi moderati. Una persona candidata all’uninominale con il centrosinistra avrà sotto il suo nome i simboli e le liste di Partito democratico – Italia democratica e progressista, Alleanza verdi-sinistra, +Europa e Impegno civico.
Una persona candidata, infine, con il Movimento cinque stelle, avrà invece sotto il suo nome solamente la lista del Movimento, che non fa parte di coalizioni.
Le liste bloccate e le preferenze automatiche:
Se si sceglie di votare per una lista, non si potranno esprimere preferenze per un candidato o una candidata in particolare.
Il voto andrà al listino di quattro nomi, e sarà poi l’ordine della lista a determinare chi viene eletto. In proporzione a quanti voti la lista avrà preso in quel collegio, potrà essere eletta solo la prima persona, oppure anche la seconda, la terza e infine la quarta.
A differenza di altre leggi elettorali in passato, e a differenza di come avviene nelle elezioni comunali, non si potrà quindi esprimere una preferenza per un candidato o candidata.
cui saranno segnati più voti di quanti è possibile farne – ad esempio votando per più di un candidato uninominale, o per più di una lista plurinominale – e le schede in cui ci sarà il voto disgiunto, ovvero il voto a un candidato uninominale e poi alla lista appartenente a un’altra coalizione.