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Nessuno stop alla radioterapia in Molise. Il commissario Toma rassicura i cittadini e spiega come e perchè il servizio non verrà interrotto.



Si è tenuta questa mattina nel Parlamentino della Giunta regionale del Molise la conferenza stampa del Commissario ad acta alla Sanità Donato Toma e del subcommissario Giacomo Papa durante la quale è stato annunciato che il servizio di radioterapia presso il Gemelli Molise, unico centro regionale che lo effettua, no verrà di sicuro interrotto, a differenza da quanto paventato dai vertici della struttura qualche giorno fa in una conferenza stampa nella quale era stato annunciato lo stop delle prestazioni a partire dal prossimo 1 Ottobre a causa del raggiungimento del tetto massimo del budget finalizzato al servizio. Una comunicazione quella dell’AD di Gemelli Molise che aveva gettato nel caos l’intera popolazione molisana che per l’ennesima volta si è trovata a dover ricevere una tegola in testa.

A chiarire la vicenda però è stato direttamente il Commissario Toma questa mattina come detto, che ha fortemente sottolineato che mai verrà sospeso un servizio considerato salva vita come la radioterapia in nessuno scenario. Ovviamente Toma ha anche spiegato la reale situazione che ruota attorno alla vicenda, specificando che ovviamente il problema ruota tutto in torno al tetto di spesa massimo imposto dal tavolo tecnico per le spese sanitarie della nostra Regione. “Tramite il riparto nazionale, alla nostra regione spettano 600mln di euro l’anno per la spesa sanitaria, attraverso i quali la struttura commissariale pianifica i budget delle strutture pubbliche e di quelle private. Il fabbisogno stimato delle strutture private in  regione si aggira sui 100 milioni di euro l’anno. Per quanto riguarda il Gemelli Molise che è l’unica struttura che può erogare servizi radioterapici, nello specifico il budget assegnato è di 37.142,08 milioni di euro, suddiviso in 29 milioni circa per le prestazioni ospedaliere assistenziali e di 7 milioni di euro per le prestazioni ospedaliere specialistiche (radioterapia ecc. Ndr). Di questi ultimi 7 milioni, 5.5 milioni vengono destinati alle prestazioni specialistiche per i pazienti molisani, mentre i restanti sono destinati a chi viene da fuori regione. Siamo stati informati dalla Gemelli Molise all’inizio di luglio che il budget per le prestazioni ospedaliere specialistiche era in esaurimento e così la struttura commissariale si è immediatamente attivata per chiedere al Ministero ed al tavolo tecnico la necessità di andare a superare il tetto di spesa massima imposto per queste prestazioni, che trattandosi di prestazioni salvavita non possono essere interrotte. Di nuovo abbiamo sollecitato lo splafonamento del budget in data 29 agosto con una missiva ufficiale, e siamo fiduciosi di ricevere l’ok entro pochi giorni.” “In ogni caso voglio fortemente rassicurare i cittadini molisani che anche se non dovesse pervenire l’autorizzazione del tavolo tecnico allo splafonamento del tetto di spesa metteremo in campo una serie di azioni, tramite provvedimenti commissariali che garantiranno per intero lo svolgimento del servizio fino al 31/12/2022 per proseguire nel 2023 con il nuovo budget. ”

Le azioni preannunciate dal Commissario vanno nella direzione di una nuova ripartizione del budget già stanziato alle strutture private, le quali andrebbero a garantire gli interventi ritenuti salvavita con i fondi delle prestazioni ospedaliere ordinarie (visite ambulatoriali, esami del sangue ecc), la quale esecuzione non verrà interrotta, ma  verrà dirottata sulle strutture pubbliche regionali, andando così a risolvere una volta per tutte la questione.

“Ad oggi dunque non c’è nessun pericolo che in molise vengano soppressi interventi salvavita come le cure radioterapiche, in nessun caso, esiste soltanto la difficoltà da parte della struttura commissariale di poter accedere alle agende di prenotazione delle strutture private in maniera da poter conoscere preventivamente la situazione delle prenotazione e del consumo del budget, in modo da poter meglio programmare le risorse anche per gli anni successivi, e fare anche in modo che i fondi non utilizzati da qualche presidio, vengano invece dirottati su altre strutture che invece erogano più prestazioni e di conseguenza hanno bisogno di più budget.” ha concluso Toma.

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