“Pavimentazione sconnessa e mura imbrattate, è un colpo al cuore vedere il centro storico di Campobasso ridotto in questo stato”. Non ci stanno i cittadini nel vedere abbandonato e nel degrado quello che in tutte le città dovrebbe rappresentare il cuore e il fulcro di ogni tipo di vita: il suo centro storico. Questa volta a finire nel mirino delle polemiche è lo stato della pavimentazione “con lastroni rotti e anche pericolosi” ma anche improponibili ‘graffiti’ su pareti e portoni di abitazioni. “Si tratta dell’ulteriore marchio su questa città del disinteresse verso di essa da parte dei nostri amministratori comunali”, questo quanto affermano alcuni cittadini e residenti della zona. “E’ un colpo al cuore vedere il centro storico ridotto in questo modo, non meravigliamoci poi se chiudono anche i negozi e la gente non ci viene più a vivere. Quile attività commerciali animavano i vicoli e le viuzze e quelle che una volta erano considerate le vere ‘Piazze’ perché luoghi di aggregazione a trecentosessanta gradi. Oggi purtroppo non è più così e questo fa molta rabbia – così i cittadini che ancora dicono –tra l’altro a chi obietta affermando che Campobasso non è la sola città dove non è più come un tempo perché a essere cambiato e lo stile di vita potremmo tranquillamente rispondere che Campobasso avrebbe e potrebbe tranquillamente essere una ‘felice’ eccezione come già esistono altre eccezioni in Italia. Questo perché stiamo parlando di una città dalle dimensioni molto contenute che però nel contempo può tranquillamente vantarsi di avere assolutamente tutto, partendo perché no? Anche dall’Università. Non ci sono perciò scuse nel vedere il centro storico della città ridotto così com’è. La cosa più elementare: la sua pavimentazione completamente disconnessa, per non parlare poi della difficoltà di accesso per i disabili. Manca circa un anno e mezzo alla fine di questa legislatura per gli inquilini di Palazzo San Giorgio e sinceramente l’auspicio è che questo tempo non venga sprecato ma che lo si utilizzi per fare qualcosa per questa città e le esigenze del Centro Storico sono un esempio lampante”.
Michele Messere