Sanità, niente più radioterapia. Il commento dell’assessore comunale di Isernia Francesca Scarabeo
Settembre 3, 2022
Sonika Poietika: chiusa una straordinaria V Edizione. Dal 28 settembre arriva Poietika Art Festival
Settembre 3, 2022

Guglionesi, intervista al Sindaco Mario Bellotti



Riceviamo e pubblichiamo l’ intervista al sindaco di Guglionesi Mario Bellotti.

 

Sindaco Bellotti, nei giorni scorsi alcuni consiglieri comunali di minoranza, in un incontro pubblico, hanno tracciato un bilancio della sua amministrazione. Rilevano, sistematici ritardi nell’approvazione dei bilanci di previsione che costituisce a loro parere conferma di una conduzione improvvisata per mancanza di programmazione

Si. Confermo che negli anni 2020-21-22 abbiamo approvato con qualche ritardo.  Ma vorrei ricordare che sono gli anni della pandemia dove tutto si è bloccato, del resto questo ritardo ha riguardato la stragrande maggioranza dei Comuni, piccoli e grandi.

Però, ammesso e non concesso che l’approvazione del bilancio di previsione sia una misura dell’efficienza amministrativa, chi oggi lancia l’accusa in tempi normali ha approvato i bilanci di previsione a novembre nel 2013 ed a settembre nel 2014.

Ed allora come giudica queste critiche?

Posto il diritto di ciascuno di criticare, ma è lampante che siamo di fronte a manifestazioni propagandistiche. Una sorta di gara a chi le spara più grosse. In ogni caso, mi pare di poter dire che, oltre ad un’analisi superficiale, la inclinazione propagandistica offende non noi ma i cittadini. E, cosa ancora più grave non è utile al paese.

Ma loro portano come esempio di buon governo quello uscito dal 2018 e lo mettono a confronto con alcune criticità dell’oggi.

Ho sentito. Sono sbalordito nell’assistere ad una rimozione dei dati drammatici che caratterizzavano la realtà di Guglionesi già nel 2018. Non voglio apparire come un catastrofista, ma in quel momento storico parecchi nodi son venuti al pettine e la situazione contingente si presentava molto difficile e complicata dal punto di vista socio-economico.

E’ da 2012 che Guglionesi (come del resto tutto il Molise) registra una riduzione dei propri abitanti. Una diminuzione che si spiega con la denatalità, che riguarda l’intera nazione, ed una ripresa della migrazione. Il risultato preoccupante: spopolamento ed invecchiamento che ci dimostrano una crisi grave alla cui origine troviamo uno squilibrio crescente popolazione-risorse territoriale. Senza dire della crisi del sistema delle piccole imprese artigianali e commerciali, unitamente al blocco delle attività edilizie e del mercato immobiliare, piegati dalla crisi.

Nel 2018 questi problemi già pesavano da tempo sulla nostra comunità, a cui aggiungerei la carenza e l’inefficienza dei servizi pubblici e privati. Lo stato di scarsa manutenzione delle infrastrutture stradali e spazi pubblici attrezzati.  Senza parlare delle poche risorse a disposizione del comune e dei molteplici debiti fuori bilancio. Lascio immaginare le conseguenze della pandemia che certamente ha finito per aggravare tale situazione a dir poco drammatica.

Quello che vogliono far credere quella parte delle minoranze, che prima di noi ha gestito il nostro Comune per dieci anni, sembra ignorare questo dato di contesto con cui fare i conti.

Dunque, Lei ribalta la ‘frittata’ negando, quindi, che le cose andavano bene nel 2018?

Non si tratta di rivoltate la frittata. Ma, partire dal dato di realtà con i suoi limiti e le potenzialità. Tale consapevolezza costituisce premessa indispensabile per impostare un’azione politica seria conseguente. Negli anni passati, molti piccoli comuni italiani, soprattutto delle aree rurali più interne, furono investiti da problematiche simili e, nel contempo, si videro tagli della spesa voluta in maniera decisa dal governo Monti.  Ciascuno ha reagito come poteva.

Ma a Guglionesi è stato fatto tutto quanto era possibile da parte di chi amministrava?

La prospettiva di tornare al 2018, partendo da un confronto improbabile tra le due amministrazioni, oltre ad essere improponibile, sarebbe tragico per Guglionesi che aveva ed ha bisogno di andare oltre, superando le problematiche che ne bloccano lo sviluppo.

Talvolta si ha l’impressione che taluni si comportano come i passeggeri del Titanic che ballavano sul ponte di 1^ classe, mentre altri stavano affogando. Emerge una totale mancanza di consapevolezza che lascia basiti.

Ma, se lei stesso parla di difficoltà dovute al taglio delle risorse e della crisi dei piccoli comuni, pensa che a Guglionesi non sia stato fatto quanto era necessario?

Io, penso che l’Amministrazione, a fronte del taglio delle risorse non ha operato i necessari e consequenziali cambiamenti, anche e soprattutto rispetto la spesa pubblica. Insomma, occorreva uno sforzo per utilizzare meglio le risorse disponibili. Invece, prima di noi, per garantire il pareggio di bilancio è stata aumentata la pressione fiscale sulle famiglie. Insomma, ci si è voltati dalla parte opposta del problema lasciando sole le famiglie ad affrontare una crisi che veniva da lontano.

E cosa avrebbero dovuto fare?

Intanto utilizzare le occasioni. Le faccio degli esempi: il rinnovo della concessione dell’impianto di smaltimento rifiuti, il trasferimento a Termoli dell’Ufficio di piano sociale, spese allegre ed inutili su edifici che risultano dopo l’intervento parzialmente agibili,  mancato ridisegno della pianta organica e delle funzioni, sviluppo di servizi di welfare e di coesione in collaborazione con il privato sociale, mancato utilizzo delle risorse di investimenti (poche a dire il vero!!) per intervenire su infrastrutture  bisognose di manutenzione straordinaria, ecc... Poi immaginare politiche di sostegno alle famiglie.

Ma anche voi da questo punto di vista non sembra abbiate prodotto molto.

Noi intanto siamo dovuti partire da un lascito gravoso, reso ancora più pesante dalla pandemia (con il blocco della intera nazione, anzi, oserei dire, dell’intera pianeta) che si è abbattuta sulle aree più deboli con effetti a dir poco devastanti. Vorrei far notare che la pandemia si è presa tre anni della nostra vita.

Ciò nonostante abbiamo lavorato ed alcuni risultati arriveranno. Arriverà il momento del bilancio vero. In quella occasione si vedrà la differenza tra i venditori di fumo che confidano sulla perdita di memoria o sulla scarsa conoscenza dei problemi ed i costruttori di fatti che non hanno perso la memoria e la coltivano per fare meglio.

E’ stato detto che manca una guida efficiente e decisa.

Essere una guida utile per il bene della comunità, richiede pazienza, capacità di ascolto, preparazione, studio e spirito di collaborazione. E’ vero, il modello leaderistico dittatoriale o di “un solo uomo al comando” non mi appartiene. O abbiamo il capo o abbiamo una squadra. Io ho scelto la seconda rispettoso dei principi che mi guidano da sempre. Poi, mi sembra che la storia di questa amministrazione ha dimostrato, come nel caso del rimpasto della giunta dopo un anno di amministrazione, che il coraggio di correggere la rotta, laddove si è reso necessario, non ci è mancato.

Insomma, la vedo un po’ contrariato sul piano metodologico rispetto al racconto delle minoranze?

Nei momenti difficili occorrerebbe uno sforzo unitivo. Vedo la ricerca della divisione spesso non giustificata. Ci si oppone perchè la minoranza deve opporsi a prescindere, cercando ‘peli nell’uovo’ o inventando di sana pianta presunte irregolarità. Un dibattito che tende a demonizzare, al limite dell’infamia, l’avversario.  Una vecchia storia che si ripete.

Una minoranza seria dice come si poteva fare altrimenti. Con quali risorse. Con quali strumenti. Non parla assecondando ogni diceria e desiderio.

Il confronto ‘muscolare’ lo si sposta in ogni momento e luogo. Persino sulla feste popolari. Dove si coglie occasione per mostrarsi forzuto e ‘spargere veleni’. Potremmo controbattere evidenziando gli eventi che, per contenuti e successo di pubblico, non si vedevano da anni nel nostro Comune. Ma queste diatribe non portano nulla alla nostra comunità.

Tutto ciò che ci interessa e che ci auspichiamo è che si apra un dibattito serio e consapevole su come aiutare Guglionesi a conseguire un rilancio rispetto ai problemi che, da troppo tempo, l’attanagliano. Con un autunno che non si preannuncia roseo. No, non è tempo di Panem et circenses. Ma di consapevolezza e determinazione nel fare tutto quanto è possibile.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *