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Calendario venatorio, Vittorio Nola (M5S): “Dalla Giunta regionale una soluzione ancora insufficiente”



Riceviamo e pubblichiamo nota del portavoce del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale del Molise, Vittorio Nola, sul varo del calendario venatorio, alla luce dei lavori in Seconda Commissione consiliare che si sono svolti questa mattina.

Tanto rumore per nulla. Alla fine la Giunta regionale ha varato un calendario venatorio per niente innovativo. Dopo le mie sollecitazioni di alcuni giorni fa, la Seconda Commissione consiliare si è finalmente riunita stamani per varare il più importante atto regionale di programmazione faunistico-venatoria. Il documento si risolve però nel solito provvedimento-spot.

Il presidente Toma e tutta la sua Giunta di centrodestra non hanno inteso recepire alcune indicazioni dell’Istituto superiore per la ricerca ambientale e per questo motivo mi sono astenuto.
L’Ispra, infatti, all’interno di un parere reso sul documento prodotto dalla Giunta, ha spiegato che “la proposta di calendario per la prossima stagione venatoria ricalca, per ampi tratti, quella inviata l’anno scorso”.

Insomma, l’esecutivo regionale ha impiegato mesi per fare un banale copia-incolla, senza tener conto dei cambiamenti registrati nel frattempo nell’approccio normativo alla natura e all’ambiente. Non ultime le recenti modifiche degli articoli 9 e 41 della Costituzione, che attribuiscono ulteriore importanza ai temi della tutela della biodiversità e degli ecosistemi anche nell’interesse delle future generazioni.   Ma non è tutto. L’Ispra ha anche specificato che “la maggior parte delle indicazioni fornite dallo stesso negli anni scorsi, finalizzate a migliorare la gestione di alcune specie, appaiono in larga misura disattese”.

Dunque, il calendario venatorio prospettato dalla Regione Molise per la stagione 2022-2023 non è condivisibile sotto il profilo tecnico-scientifico. Ciò nonostante la Giunta abbia applicato alcuni correttivi, ma non sufficienti. A ciò bisogna aggiungere che il calendario venatorio molisano non risulta armonizzato con i singoli calendari delle regioni confinanti, specie per quanto concerne la caccia al cinghiale e il contrasto alla peste suina, oggetto peraltro di uno specifico atto della Giunta.
Su questi temi, su questi problemi ho ribadito l’importanza più volte sia fuori che dentro il Consiglio regionale. Tuttavia il centrodestra ha continuato a restare immobile, limitandosi ad accusare i ministri a Roma: è accaduto per la sanità, per le politiche agricole, per le infrastrutture, per l’ambiente. Un metodo utile solo ad ottenere vacua visibilità sui media.

Anche il calendario venatorio 2022-2023 rappresenta quindi l’ennesima occasione persa dall’esecutivo per provare a risolvere le problematiche di tanti molisani. Dal canto nostro, continueremo a batterci con pragmatismo e trasparenza affinché la Regione Molise non resti sorda ai continui e disperati appelli di interi comparti. L’impegno trasversale paga come come abbiamo recentemente dimostrato, ad esempio, contribuendo al rinnovo della convenzione per la facoltà di Scienze infermieristiche di Isernia con l’università ‘La Sapienza’ di Roma.

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