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Elezioni Politiche: il centrodestra assegna i seggi uninominali ai partiti in Molise. Stop per la candidatura molisana della Tartaglione. Ora non bisogna sbagliare le candidature.



È ufficiale, dopo aver trovato l’accordo sul programma elettorale unitario con il quale i centrodestra si presenterà agli elettori, i leader dei partiti della coalizione si sono riuniti e hanno determinato la divisione dei collegi uninominali nelle varie regioni italiane. Per quanto il Molise il collegio uninominale del Senato spetterà a Fratelli d’Italia, mentre quello uninominale della Camera dei Deputati è stato assegnato alla parte centrista della coalizione composta da Noi con l’Italia di Lupi, Udc di Cesa, Coraggio Italia di Brugnaro e Italia al Centro di Toti. Ora spererà a questi partiti riempire le caselle con i nomi dei candidati per il posto sul maggioritario, ed ovviamente a tutti gli altri proporre candidati per i collegi plurinominali. Da questa divisione il segnale più chiaro lo ha ricevuto la coordinatrice regionale di Forza Italia che vede sfumare una sua candidatura “blindata” in Molise sul maggioritario della Camera, probabilmente Berlusconi per lei ha altri piani, o forse no.

Per quanto riguarda invece i due partiti che dovranno esprimere candidato sul maggioritario per Camera e Senato, sembrerebbe che Clemente Mastella sia sia fatto già avanti in una intervista pubblicata sul Mattino di Napoli per richiedere il seggio uninominale alle Camera del Molise per la moglie, la Senatrice uscente Sandra Lonardo Mastella. Ad ora nessuna risposta è arrivata dalle fila dei centristi molisani che aspirano al posto, primo di tutti l’attuale presidente del Consiglio Regionale salvatore Micone che vorrebbe essere candidato proprio in quel collegio in quota all’UDC. La vera e propria gatta da pelare per quanto riguarda le candidature è tutta in casa Fratelli d’Italia, che come è noto, in Molise è spaccata in due. Da un lato c’è la fronda capeggiata dal coordinatore Filoteo di Sandro con sponda di Michele Iorio e dalla’altra quella guidata dall’assessore regionale e capigruppo in Consiglio Quintino Pallante. Come è noto tra le due fronde interne non c’è dialogo tant’è vero che ad Isernia alle scorse comunali il partito della Meloni ha corso da solo per una manovra escogitata dal duo Iorio-Di Sandro che ha portato ad una sonora sconfitta. Altro evento che ha messo ancora di più ai ferri corti i rapporti tra Pallante e Di Sandro sono state le elezioni provinciali sia ad Isernia che a Campobasso, dove solo Pallante è riuscito a far eleggere un proprio rappresentante dimostrando di essere forte sul territorio. Dopo di questo il nulla tra i due. Ora però la questione è più complessa, avendo il PD calato candidature da novanta sopratutto sulla Camera Dei Deputati con la speranza che sopratutto in Fratelli d’Italia non si riesca a trovare la sintesi e proporre candidature adeguate, e di conseguenza riescano a strappare in extremis uno dei quattro seggi al centrodestra a causa delle proprie rissosità interne. Ora quello che ci sembrerebbe più opportuno che si facesse è dare prova di intelligenza nel partito della Meloni, dove sembrerebbero date per certe le candidature di Di Sandro e della Lancellotta sponsorizzata da Michele Iorio, e resterebbe una terza casella da riempire. Nell’ipotesi di non dialogo continuato tra di Sandro e Pallante verrebbe riempita con un nome sicuramente poco attrattivo a livello di preferenze. Altro ragionamento che si potrebbe portare in un ragionamento privo di pregiudizi sarebbe che con la candidatura del solo Di Sandro e della Lancellotta verrebbe meno una rappresentatività territoriale essendo i due infatti entrambi della Provincia di Isernia. Fortunatamente sembrerebbe che a Roma si stia seriamente ragionando sull’ipotesi di concedere la candidatura anche all’Assessore Pallante, che ha un curriculm politico e personale di tutto rispetto, un bacino di voti ampio e riconosciuto ed è molto apprezzato sul territorio. La sua candidatura andrebbe anche nell’ottica del riequilibrio territoriale, essendo Pallante espressione politica del Capoluogo, e soprattutto darebbe a Fratelli d’Italia ulteriori chance di attingere ad un bacino ampio di voti che l’assessore ha in tasca e lo ha dimostrato in più occasioni. La vicenda siamo sicuri che è lunga dall’essere risolta, ma a questo punto dovrebbe essere anche lo stesso Di Sandro a spalancare la porta al compagno di Partito nell’ottica di aumentare il più possibile il consenso che FDI potrebbe raccogliere e garantire così il massimo delle elezioni possibili in Molise. Resteremo a guardare se il buonsenso vincerà sui personalismi.

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