Si è svolta, ieri, ad Isernia, la cerimonia di riapertura del Museo Archeologico nazionale di Santa Maria delle Monache. Presenti il prof. Massimo Osanna (Direttore generale Musei), il dott. Enrico Rinaldi (Direttore regionale Musei Molise), il prof. Adriano La Regina (presidente INASA) e l’arch. Enza Zullo (direttore del Museo Archeologico Nazionale di Santa Maria delle Monache).
I lavori, finanziati dalla Regione Molise con il Fondo per lo Sviluppo e Coesione 2000/2006 e seguiti dal dottor Ventura, negli anni hanno visto la partecipazione di tutti gli uffici periferici del Ministero della Cultura.
“Con oggi termina la prima fase di questo lungo processo di rinnovamento che la Direzione Musei ha intrapreso con il Museo di Santa Maria delle Monache – ha dichiarato il direttore Enza Zullo – ed inizia la seconda vita. E’ un Museo bello, interessante, anche se ha tante cose da migliore e perfezionare. Il fine ultimo è quello di restituire alla collettività i numerosi frammenti di storia e non fermarsi semplicemente all’ esposizione dei reperti ma arrivare ad un coinvolgimento complessivo del visitatore. Un Sito che dovrà essere accessibile ed inclusivo, questa è la sfida che aspetta il Museo di Santa Maria delle Monache”.
“Il compito di un Museo è quello di raccontare la storia – ha commentato il prof. Adriano La Regina – non si può limitare ad essere un archivio di documenti a disposizione del pubblico”.
“Credo che questo sia un giorno di festa per Isernia, ma anche per tutto il Molise – ha dichiarato il dott. Enrico Rinaldi -. Il Museo sarà da oggi la meta obbligata per chi vorrà conoscere e comprendere la storia della città pentra. In occasione di questa riapertura sono tornate a casa opere importanti. Non è un punto di arrivo ma un punto di partenza, altro ancora dovrà essere realizzato: una sala conferenza, laboratori di restauro, valorizzare i depositi, recuperare il giardino e l’annesso complesso della Chiesa”.
Cosa rende unico questo Museo? A rispondere a questa domanda è stato il prof. Massimo Osanna: “L’Italia è fatta di una serie di territori unici, ma allo stesso tempo interrelati. Ugualmente anche il Museo di Santa Maria delle Monache; qui viene raccontata una storia diversa dalle altre ma che presenta rapporti di relazione con altre, come l’ incontro con i Latini e con i Sanniti”.