La crisi di governo fatta nascere dai 5 Stelle di Conte, che ha portato alle dimissioni del Premier Mario Draghi negli scorsi giorni e che ci porterà anticipatamente al voto per rinnovare il Parlamento e scegliere il nuovo Governo il 25 settembre prossimo di strascichi politici ne sta lasciando parecchi sopratutto nel centrosinistra o come più volte definitivo campo largo, che prevedeva l’alleanza alle urne tra il PD, il Movimento 5 Stelle ed altri partiti minori sia a livello nazionale che a quello regionale per le Regioni che andranno al voto nel 2023 tra cui il Molise. Ebbene gli ultimi sviluppi però hanno portato il segretario del PD Enrico Letta che mai potrà fare alleanze in futuro con chi ha fatto cadere il Governo draghi e messo l’Italia in una situazione davvero difficile, ovvero i 5 Stelle e più precisamente Giuseppe Conte. Con queste dichiarazioni di Letta dunque sfuma definitivamente, almeno per il momento, l’accordo tra i due partiti di correre uniti ai prossimi appuntamenti elettorali. Ne consegue che il cammino dei 5 Stelle guidati da Giuseppe Conte sarà in impervia salita e sopratutto in solitaria sia a livello nazionale ma anche a livello locale, salvo imprevedibili marce indietro dell’ultimo minuto, che in politica non sono mai da escludere. Ovviamente la spaccatura del patto del campo largo a livello nazionale avrà lo stesso risultato anche sulla politica di casa nostra, dove il famoso campo largo con PD, 5 Stelle e civiche uniti alle urne per sconfiggere il centrodestra non sarà più realizzabile. Dobbiamo evidenziare come sicuramente questa rottura e quindi l’allontanamento dai 5 Stelle da parte del Partito Democratico avrà sicuramente fatto fare i salti di gioia ad uno dei due candidati n pectore alla presidenza della Regione Molise piddini, che questa unione non l’ha mai digerita, anzi l’ha sempre considerata controproducente. Ovviamente questo porta però inevitabilmente alla nascita di un terzo competitor per la guida della Regione, ovvero quello dei 5 stelle che come detto correranno in solitaria e quindi anche contro il PD oltre che al centrodestra. Certo al momento il movimento di Grillo, almeno nei sondaggi, è in caduta libera e se si confermassero le percentuali dei sondaggi nelle urne poco danno arrecherebbero alla compagine di centrosinistra, ma in ogni caso sottrarranno voti da un bacino di elettori che i due partiti hanno in comune. Di conseguenza non sappiamo effettivamente questa frammentazione della sinistra molisana quanto giovi agli attori di questa parte politica considerando che per il PD e civiche collegate saranno due gli avversari da battere e non più uno soltanto, il centrodestra unito. Detto questo però c’è un punto sul quale abbiamo riflettuto e che potrebbe cambiare le orti di quanto detto sopra. Se facciamo un passo indietro, qualche settimana fa Luigi Di Maio è fuoriuscito dal Movimento stellato portandosi dietro una bella fetta di parlamentari grillini che appoggiano la linea del Ministro degli Esteri, fondando un nuovo movimento “Insieme per il Futuro” che a differenza degli ex colleghi 5 Stelle si è dichiarato da subito essere una forza responsabili, di governo e che infatti ha appoggiato Draghi in ogni passo della Crisi. Ora ricorderete che al momento della scissione di Di Maio tutti i consiglieri regionali molisani dei 5 Stelle hanno dichiarato fedeltà al Movimento guidato da Conte e quindi nessuno di loro è passato nelle fila del partito di Di Maio. ebbene, la situazione però inquirenti dei giorni a livello politico nazionale era ben diversa, e nessuna crisi di governo con successive dimissioni di Draghi era neanche immaginabile da nessuno. Oggi invece riscontriamo dalle dichiarazioni di Letta che accordi con i 5 Stelle mai verranno fatti, ma invece con il Movimento appena nato di Luigi Di Maio si, in quanto il Ministro ed i suoi si sono dimostrati coerenti e leali nei confronti del governo Draghi, facendo di tutto insieme a Letta e compagnia per cercare di mantenere in piedi la legislatura. Siamo sicuri che dopo l’endorsment di Letta nei confronti di Di Maio a qualche consigliere regionale 5 stelle adesso non venga l’improvvisa voglia di entrare nelle fila del nuovo partito di Di Maio, riuscendo così a trarre un vantaggio politico non dovendo affrontare una campagna elettorale impervia e solitaria con i 5 Stelle che si preannuncia, salvo sorprese, un risultato deludente, considerando anche che Grillo ha confermato il divieto di candidatura a chi ha già effettuato due mandati, e di conseguenza ad esempio la Consigliera Patrizia Manzo non sarebbe più candidabile.