Dopo la diffida delle Cgil Molise verso l’operato del Commissario alla sanità Donato Toma, il sindacato ha inteso spiegare nel corso di una conferenza stampa le ragioni per le quali il sindacato ha assunto una posizione così forte e drastica. A pesare è la carenza di personale sanitario costretto anche a turni massacranti di lavoro e tagli ai servizi sul territorio. Ad intervenire è stato oltre il segretario della Cgil Molise Paolo De Socio e al primario del Pronto Soccorso dell’Ospedale Veneziale di Isernia Lucio Pastore è stato il segretario della Funzione Pubblica Cgil Molise Antonio Amantini. “Nonostante gli sforzi di avere una interlocuzione con il commissario Donato Toma siamo rimasti inascoltati – questo quanto affermato da Amantini nel corso della conferenza stampa- non c’è stato alcun tipo di dialogo tra il sindacato e il commissario – ha continuato- nonostante abbiamo cercato per mesi un confronto per poter affrontare il problema della sanità molisana. A nulla sono valse le nostre sollecitazioni, non abbiamo avuto alcuna risposta di nessun genere. Siamo perciò arrivati alla conclusione che attraverso questa Diffida la situazione della sanità molisana debba essere portata a conoscenza del Governo nazionale, perché la situazione della sanità molisana è una situazione drammatica. Non dobbiamo dimenticare che il ruolo del Commissario quando viene nominato da un Governo è quello di risolvere i problemi. Sul deficit di Bilancio e sul fronte personale sanitario la situazione è quella sotto gli occhi di tutti con gravissime e insopportabili ripercussioni sui nostri servizi ospedalieri e territoriali. Occorre un Piano per assumere infermieri e operatori socio sanitari, può essere fatto attraverso lo strumento della Finanziaria che dà la possibilità di stabilizzare tutti i pecari che hanno lavorato durante il Covid. Inaudito che questi medici e operatori siano stati chiamati e considerati degli eroi e poi siano stati mandati a casa”