Piazza Duomo sarà la venue dei quattro concerti che avranno inizio alle 22:00, tutti a ingresso libero contingentato. I riflettori si accenderanno mercoledì 27 luglio con Federico Calcagno & The Dolphians, intraprendente sestetto diretto da Federico Calcagno (clarinetto soprano e clarinetto basso), definito «Nuovo alfiere del jazz italiano ed europeo» dal famoso web magazine All About Jazz Italia, affiancato da cinque fulgidi talenti come Luca Ceribelli (sax soprano e sax tenore), Gianluca Zanello (sax alto), Andrea Mellace (vibrafono), Stefano Zambon (contrabbasso) e Stefano Grasso (batteria). Questa formazione renderà omaggio al leggendario polistrumentista e compositore statunitense Eric Dolphy attraverso composizioni originali di Calcagno, fra cui alcune completamente inedite, in un live tra hard-bop, free, creative music, world music e hip hop. Si proseguirà giovedì con i Mack, un trio assai trasversale e singolare composto da musicisti estremamente creativi come Federico Squassabia (tastiere), Marco Frattini (batteria) e Mattia “Matta” Dallara (elettronica). Gruppo che ha riscosso un notevole successo anche fuori dall’Italia, soprattutto in Canada, proporrà un repertorio di brani originali improntati su un’accattivante commistione comprendente hip hop, funk, jazz, neo-soul ed elettronica. Venerdì saliranno sul palco i C’mon Tigre (voce, chitarra ed elettronica) insieme a quattro eccellenti compagni di viaggio: Mirko Cisilino (tromba, flicorno ed elettronica), Beppe Scardino (sassofoni ed elettronica), Pasquale Mirra (vibrafono) e Marco Frattini (batteria). Progetto figlio di una particolare simbiosi fra Visual Art e musica, i C’mon Tigre hanno ottenuto parecchi consensi anche all’estero, ad esempio in Danimarca, Francia, Olanda – e presenteranno composizioni che abbracciano generi quali afro-jazz, hip hop, funk, disco music e colorazioni di musica mediterranea, ma con lo spirito del jazz sempre pronto ad aleggiare. Sabato 30, invece, calerà il sipario con una formazione d’eccezione: Di Nunzio/Bassi/Nisi Trio Special Guest Antonio Faraò, formidabile quartetto costituito da Luigi Di Nunzio (sax alto), Giuseppe Bassi (contrabbasso), Marcello Nisi (batteria) e dall’eccezionale ospite Antonio Faraò (pianoforte), pupillo di Herbie Hancock. Dunque, tre jazzisti dall’inestimabile valore più la presenza di una vera e propria star del jazz italiano come Faraò, riconosciuto e apprezzato sulla scena jazzistica internazionale da oltre vent’anni per le sue qualità artistiche di pregevole fattura. Composizioni originali di Antonio Faraò e alcuni standard della tradizione jazz (ri)arrangiati fanno parte della scaletta di quest’ultimo concerto. In particolar modo grazie alla lungimiranza e alla perseveranza del direttore artistico Michele Macchiagodena, Termoli Jazz si prefigge il nobile obiettivo di divulgare questo genere musicale – in continua evoluzione – in tutte le sue svariate forme, nel segno della contaminazione, del melting pot stilistico, come la storia ultracentenaria del jazz insegna, oltre a valorizzare i giovani leoni del panorama nazionale che meritano di calcare palcoscenici importanti proprio come quello del festival termolese.