“Le possibilità di evitare determinate decisioni in ambito sanitario e le conseguenti situazioni di crisi così innescate per i servizi da garantire ai cittadini c’erano e ci sono, basta agire programmando”, è quanto il sindaco di Campobasso, Roberto Gravina ha sottolineato tornando sulle problematiche innescate prima con le USCA, e poi all’ancora irrisolta questione della demedicalizzazione delle postazioni 118 sul territorio, in particolare di quella di via Monte Grappa a Campobasso.
“Ciò che è stato fatto solo due giorni fa per le USCA, trovando improvvisamente il modo di ripensare a come riattivare seppur parzialmente e per solo tre mesi il servizio, indica, chiaramente, che se ci fosse stata un’attenzione programmatica diversa da parte di ASREM e struttura commissariale, si sarebbero potute studiare strategie d’intervento preventive, evitando di dover rincorrere situazioni che apparivano chiare da tempo e sulle quali, evidentemente, qualcuno aveva deciso di lasciare che tutto scorresse in sottofondo.
Ebbene – ha aggiunto Gravina – l’auspicio è che una ritrovata consapevolezza induca gli organi competenti, ovvero ASREM e struttura commissariale, ad affrontare con una diversa strategia attiva e propositiva anche i problemi legati alla demedicalizzazione delle postazioni del 118, come quella di via Monte Grappa a Campobasso. Infatti, anche in questo caso, le opportunità per far fronte preventivamente a ciò che si sapeva si sarebbe andato a verificare c’erano e passavano, per esempio, nel rispettare l’accordo collettivo nazionale che impone alle aziende e alle Regioni l’organizzazione di uno o più corsi per formare medici dell’emergenza sanitaria territoriale. Il vuoto di professionisti si affronta non restando passivi, ma attuando tutte le azioni possibili per garantire l’assunzione di Medici formati ad hoc. Come denunciato dallo SNAMI Molise, l’ultima formazione risale al 31 dicembre 2019 (sospesa e mai conclusasi a causa dell’emergenza Covid-19) e da allora non è stata programmata più alcuna sessione, nonostante le richieste fatte. È tempo che alle richieste e alle domande in questo campo, come stiamo continuando a ripetere con il solo intento di portare ad agire celermente coloro che sono deputati a farlo, si diano risposte centrate sulle particolarità e caratteristiche del nostro territorio e della nostra popolazione, senza limitarsi a riproporre modelli che rischiano di rivelarsi non solo deficitari ma pericolosi per il bene pubblico.”