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Sciopero nazionale dipendenti call center: sit-in anche davanti la Prefettura di Campobasso.



Sciopero nazionale dei lavoratori della 3G in tutte le città in cui la società è presente. A Campobasso sit in di dipendenti, rsu e tutte le sigle sindacali di nuovo davanti alla Prefettura di Campobasso, a distanza di qualche mese, chiedendo di essere ricevuti dal prefetto Michela Lattarulo, mentre una delegazione di 100 lavoratori è andata a protestare a Roma. Motivo dello sciopero, ancora quello che i sindacati hanno battezzato il “contratto pirata”, che non rientra tra i contratti previsti per le telecomunicazioni. Firmato da Assocontact, associazione di categoria, prevede la riduzione dei permessi, flessibilità e precarietà, e aumenti salariali molto al di sotto alle richieste avanzate dai sindacati confederali. Effetti negativi anche sull’assistenza sanitaria e sulla retribuzione oraria molto più bassa; 6,50 euro lordi l’ora. Condizioni che riguardano, solo a Campobasso, 300 lavoratori, in maggioranza donne, e le loro famiglie che ora promettono: non ci arrenderemo, la lotta per i nostri diritti va avanti.

Il prefetto Lattarulo, dopo aver ricevuto i rappresentanti sindacali, ha garantito il suo appoggio, come hanno fatto in altre occasioni anche le istituzioni comunali e regionali, ma, dicono i sindacati, la solidarietà ricevuta, anche da parte del Governo, non è purtroppo sufficiente: bisogna dichiarare che il settore è in crisi e aprire un tavolo istituzionale. Intanto dopo l’incontro di oggi a Roma, il 12 febbraio una delegazione sindacale incontrerà i ministri Urso e Calderone.

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