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Agnone: i medici in pensione rientrano in servizio per salvare il Caracciolo.



Avevano appeso al chiodo il camice per godersi la meritata pensione, ma hanno deciso di riprenderlo e salvare così l’ospedale della loro città. Al Caracciolo di Agnone più di dieci medici in quiescenza si sono detti disponibili a tornare in corsia per garantire i servizi essenziali e rendere operativi i reparti strategici.
Un incontro decisivo quello a cui hanno partecipato il Direttore Generale dell’ASReM Gianni Di Santo, il Direttore Sanitario Bruno Carabellese, il vicepresidente della Regione Andrea Di Lucente e il sindaco Daniele Saia.
Torneranno operativi gli ambulatori di cardiologia, ginecologia e ortopedia, arriverà un anestesista attivata la Tac con mezzo di contrasto due giorni a settimana.
A breve verrà pubblicato l’avviso per la chiamata in servizio dei medici in pensione, venerdì prossimo, invece, il sindaco Saia e i tecnici dell’azienda sanitaria effettueranno un sopralluogo per valutare la riapertura delle sale operatorie e garantire attività di day surgery ed esami endoscopici. La volontà di Regione e Asrem, dunque, è quella di attivare anche ulteriori prestazioni per l’abbattimento delle liste d’attesa.
Una risposta concreta alle criticità che da tempo affliggono il presidio altomolisano che dimostra come la sanità pubblica possa ancora contare sulla dedizione dei suoi medici. Anche di quelli che, dopo una vita in corsia, hanno scelto di tornare per non lasciare soli i propri pazienti.

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