Il 21 gennaio prossimo arriverà in aula la mozione del Partito Democratico (prima firmataria la collega Micaela Fanelli) sul taglio alle risorse per gli asili nido. La mozione era stata depositata a novembre per chiedere al Presidente della Regione Molise, Francesco Roberti, un impegno concreto: intraprendere ogni iniziativa utile presso il Governo per ottenere il ripristino del Lep per i servizi all’infanzia e la garanzia del 33% dei posti disponibili negli asili nido comunali, così come originariamente previsto negli obiettivi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Non abbiamo notizie di azioni politiche del Governo regionale in tal senso, mentre sappiamo con certezza che l’Ufficio parlamentare di bilancio (un organismo indipendente, che vigila sulla finanza pubblica e sulla politica economica del Governo) ha certificato preoccupanti ritardi nella realizzazione dei relativi progetti da parte dei Comuni. Gli enti locali, soprattutto del Meridione e delle aree interne, andrebbero sostenuti e non privati, come accaduto con l’ultima Finanziaria, di fondi per circa 5,6 miliardi di Euro”.
E’ il commento della Consigliera regionale Alessandra Salvatore sul rischio del fallimento dell’obiettivo di potenziare i servizi per l’infanzia proprio in regioni come il Molise, cosa che danneggerebbe, in particolar modo, le donne lavoratrici che hanno scelto di avere figli. Per asili nido e scuole per l’infanzia, fiore all’occhiello del PNRR, non si riescono a spendere i fondi e, probabilmente, se non si interviene, si dovrà rinunciare a migliaia e migliaia di nuovi posti per bimbi tra 0 e 6 anni.
“Secondo la ricerca e le previsioni dell’Upb, a dicembre del 2024 solo il 25 per cento delle risorse disponibili sono state utilizzate (si tratta di 816,7 mln di euro su 3,24 mld). E questo accade nonostante ci sia già stato un drastico taglio previsto con la prima rimodulazione del Pnrr (dai 264.480 nuovi posti previsti dal piano originale, con la revisione di fine 2023 si è scesi a 150.480, riducendo di conseguenza anche gli stanziamenti, da 4,6 a 3,24 miliardi). Nello scenario disegnato si rischia di perderne altri 17.400. Il Governo regionale, se non si è attivato per ottenere maggiori risorse, deve oggi sostenere, anche con risorse proprie, le azioni di potenziamento dei servizi all’infanzia dei Comuni molisani, che potrebbero avere difficoltà non solo ad attivarli, ma a sostenerli nel tempo, condizione che favorirebbe nuovi e ancora più pesanti squilibri territoriali. Come Consiglieri del Partito Democratico non possiamo restare indifferenti rispetto all’azione dell’Esecutivo Meloni, sempre più distante dagli standard europei anche per quanto riguarda i percorsi educativi di bambini e bambine. Standard ancora più lontani se si pensa che quasi tutti i Comuni con meno di 500 abitanti rischiano di non avere un nuovo nido e l’82% dei territori, che oggi non ha una struttura per bambine e bambini fino ai 3 anni, continuerebbe a non averla”.