Il
rapido avanzare della digitalizzazione nel settore agricolo sta interessando sempre più aziende tanto che, secondo una stima di Coldiretti, nei prossimi anni saranno necessarie nuove professionalità per la coltivazione dei campi come per l’allevamento del bestiame. Analisti, dronisti ed esperti in blockchain, ovvero figure professionali in grado di gestire sistemi di informazioni all’interno di una rete aziendale, diverranno presto figure indispensabili anche nelle aziende agricole e zootecniche.
Questo quanto emerso in occasione del primo corso di formazione per giovani imprenditori agricoli, tenuto nei giorni scorsi a Jolanda di Savoia, da BF Educational, Società di BF Spa impegnata nello sviluppo di progetti formativi, di ricerca e sviluppo nel settore dell’agricoltura e dell’agribusiness. Il percorso di formazione, cui hanno preso parte anche ragazzi di Coldiretti Giovani Impresa, fra i quali in uno dei prossimi moduli ci sarà anche un molisano, e che proseguirà nelle prossime settimane, è articolato in 4 moduli incentrati su temi diversi dal GIS (sistema informativo geografico) alla fertirrigazione, alla zootecnia di precisione fino ai sistemi di supporto decisionale.
L’agricoltura 5.0 rappresenta una svolta epocale per il comparto agricolo italiano. Infatti, secondo un’analisi di Coldiretti basata sui dati Smart Agrifood, nel 2024 il fatturato del settore crescerà del 19%, con oltre 2,5 miliardi di euro di investimenti. Oggi, più di 1 milione di ettari di terreni agricoli in Italia è già coltivato con l’ausilio di tecnologie avanzate e il 72% delle aziende agricole utilizza almeno tre diverse tecnologie.
Anche in Molise sono sempre più le imprese agricole e zootecniche che fanno uso di moderne tecnologie per la gestione delle proprie aziende a cominciare dalla produzione di energia da fonti rinnovabili, come l’istallazione di pannelli sui tetti delle strutture aziendali, a sensori per monitorare l’umidità del terreno in modo da prevedere una irrigazione precisa e puntuale evitando lo spreco di acqua.
In zootecnia, poi, è sempre più diffuso l’impiego dei robot di mungitura: macchine in grado di riconoscere, tramite un dispositivo elettronico montato nel collare dell’animale, ogni singolo capo adattando le operazioni di mungitura alle caratteristiche della sua mammella, il tutto effettuando anche un’analisi del latte in tempo reale così da eliminare quello che eventualmente non rispettasse i parametri di genuinità e segnalando l’animale per una verifica del suo stato di salute.
“La tecnologia farà sempre più parte del lavoro degli imprenditori agricoli – afferma il Direttore regionale di Coldiretti Molise, Aniello Ascolese – ma per far sì che questa ‘rivoluzione’ proceda in maniera spedita è necessaria una adeguata formazione che Coldiretti sta promuovendo tra i suoi soci per garantire loro una adeguata preparazione che non li lasci impreparati verso l’inevitabile cambiamento di marcia che sta investendo l’intero settore primario a supporto della crescita delle aziende oltre che a tutela dell’ambiente”.