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Emergenza cinghiali: la Coldiretti Molise chiede piena applicazione dell’ art.19 legge 157/92.



A seguito dell’audizione in II Commissione Consiliare permanente “Agricoltura”, riunitasi nei giorni scorsi, nell’ambito dell’indagine conoscitiva del Piano straordinario regionale quinquennale per la gestione e il contenimento della fauna selvatica, ai sensi dell’art. 19-ter della legge 157/92, Coldiretti Molise intende esprimere alcune considerazioni.

Nel corso della seduta, presieduta dal Presidente Armandino D’Egidio, è intervenuta, in veste di Coordinatore dell’Area II della Giunta regionale, anche la dottoressa Sandra Scarlatelli, la quale ha articolato il suo intervento giungendo alla conclusione che il Piano regionale di interventi urgenti per la gestione, il controllo e l’eradicazione della peste suina africana 2023-2027 (denominato PRIU), approvato con Delibera di Giunta regionale n. 320 del 25 giugno 2024, risponde pienamente alle esigenze di riduzione del numero della specie cinghiale in Molise ed anzi è molto più performante rispetto al Piano di cui all’art. 19-ter.

A tal proposito Coldiretti Molise ribadisce che sicuramente il PRIU mira a realizzare interventi urgenti per la gestione, il controllo e l’eradicazione della peste suina africana e, pertanto, è in linea con le prescrizioni contenute nell’ordinanza del Commissario straordinario alla PSA, mantenendo peraltro una matrice di carattere sanitario essendo indirizzata esclusivamente all’eradicazione della malattia.

Di contro Coldiretti Molise specifica che l’Art. 19-ter della L. 157/92 interviene definendo obiettivi e azioni, nonché figure ed ambiti di intervento, molto più ampi distinguendosi, fra l’altro, completamente dall’attività di carattere venatorio. Infatti, così come specificato nella norma, le attività di contenimento non costituiscono in alcun modo esercizio di “attività venatoria” e sono attuate anche in zone vietate alla caccia, come parchi e/o aree protette, senza limitazione di tempo e con l’ausilio di tutti gli strumenti previsti dal D.M. 13 giugno 2023. Inoltre, il Piano di cui all’art. 19-ter, individua fra le figure abilitate agli interventi anche i proprietari o i conduttori di fondi agricoli, muniti di licenza per l’esercizio venatorio.

Tanto è che il PRIU è finalizzato al contenimento e all’eradicazione della PSA, di cui i “cinghiali” sono i principali vettori; il Piano straordinario di cui all’art. 19-ter è invece orientato alla gestione e al contenimento della “fauna selvatica” all’interno della quale si verifichi un aumento incontrollato di una specie che possa arrecare danni alle produzioni agricole come pure all’incolumità delle persone in ambito urbano, nonché turbando gli eco sistemi.

Particolarmente puntuali sono state le considerazioni espresse dai rappresentanti dell’UOC Igiene, allevamenti e produzioni zootecniche dell’Asrem e del Servizio coordinamento e gestione delle politiche europee per l’attività venatoria della Regione Molise, che hanno sottolineato come in modo particolare le aziende zootecniche siano a rischio chiusura per la presenza incontrollata dei cinghiali che ormai, da anni, non consentono più la produzione di foraggi in azienda e, seppur ciò avviene, questi sono inutilizzabili a causa delle deiezioni rilasciate sugli stessi che li rendono non idonei all’alimentazione degli animali.

Coldiretti Molise, nel ribadire ancora una volta la piena disponibilità, scevra da qualsiasi pregiudizio al confronto istituzionale, auspica che il buon senso possa prevalere nell’individuazione di una proposta risolutiva che consenta, anche in Molise, l’attuazione di un Piano straordinario regionale per la gestione e il contenimento della fauna selvatica, ai sensi dell’Art. 19-Ter della legge 157/92, così come avvenuto già nella maggior parte delle Regioni italiane.

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