Non solo concerti di alcuni tra i più quotati musicisti classici mondiali, ma anche tanto contorno per promuovere la genuinità del nostro bel Molise con un occhio di riguardo per i giovani violoncellisti arrivati da tutt’Italia per la Masterclass.
Il Festival dedicato ad Antonio Janigro, violoncellista illustre del Novecento, originario di Montagano, è durato una settimana, vissuta intensamente sull’asse Facili-Molise-Croazia, stesso itinerario percorso da Janigro, cittadino del mondo, musicista ‘enorme’ e riconoscibile.
Ieri sera la rassegna ha offerto un epilogo particolare, visto che il concerto si è svolto a Campobasso, coniugando la solidità dell’Orchestra Sinfonica del Molise con l’esuberanza e il talento di uno dei giovani allievi della Masterclass, selezionato per l’occasione.
Si tratta di Jacopo Sommariva, solista pavese che ha pure lui vissuto la sua indimenticabile settimana molisana.
Bel concerto alla Gil: l’Orchestra diretta per l’occasione da Alberto Azzi e il Festival che hanno bissato l’appuntamento congiunto dell’anno scorso al teatro Savoia.
E’ davvero tanto quello che resta della rassegna 2024 curata dal comitato artistico composto da Amedeo Cicchese, Paolo Bonomini e Danmir Janigro.
Per esempio, La frescura di Faifoli, mentre il grande Jens Peter Maintz, tra i violoncellisti più amati e richiesti al mondo, si esibisce per il bis sul sagrato dell’abbazia di Faifoli, il garbo oltre che la classe di Suyeon Kang, del celebre quartetto Belcea, per l’occasione brillante collante di un quintetto inedito di giovani ‘archi’ che si è giovato della sua interpretazione sopraffina, il trio clarinetto violoncello pianoforte (Mastromarino-Cicchese-Deljavan) che delizia l’uditorio di Faifoli attingendo dal repertorio di un Brahms come sempre monumentale, e poi le due incursioni in terra molisano-croata, ad Acquaviva Collecroce e Montemitro.
Le due comunità di origine croata hanno accolto con calore, quasi trionfalmente, i Solisti di Zagabria, tra le più note orchestre collaborative al mondo, fondata da Antonio Janigro.
Rispettivamente in piazza Neri e piazza del Popolo, si sono tenuti due concerti che hanno e entusiasmato e cementato il legame dei luoghi con il Festival.
Il resto, dalla Croazia molisana a Faifoli, monumento paesaggistico-architettonico di grande richiamo nelle sere d’estate, lo hanno fatto gli spettatori, sempre appassionati e numerosi.
Il Comune di Montagano e l’associazione omonima che cura la rassegna hanno trovato una formula snella e frizzante, godibile per qualità, nobile per intenti. Il Festival Janigro, giovane e smart, si è già ritagliato un posto nel cuore degli appuntamenti molisani di musica da camera, coinvolgendo anche chi non ha (ancora) grande orecchio per il ‘genre’.
In queste due immagini, due momenti che, musica a parte, ci piace evidenziare per contestualizzare la missione autentica della rassegna. Nella prima, sembra che anche al grande Jens Peter Maintz si fermi il tempo quando si trova improvvisamente di fronte all’abbazia di Santa Maria di Faifoli.
C’è tempo per rilassarsi e scattare una fotom ricordo.
La seconda, vede la grande Suyeon Kang intrattenersi con il responsabile di una azienda apistica locale, prima di comprare un vasetto di miele. Stretta nella morsa di impegni concertistici in giro per il mondo, la violinista koreano australiana è stata a Montagano lo spazio di un pomeriggio, ma è riuscita comunque a portare via un pezzetto di Molise accogliente, pronto a scommettere sulla cultura come veicolo di armonia e comunanza tra i popoli. Nel fulgido esempio di un grande molisano: Antonio Janigro.