Gigafactory, all’assemblea pubblica grido una ime dei sindacati: “Basta chiacchiere, vogliamo garanzie”.

La gigafactory di Termoli è stata posposta ma sui tempi nessuna certezza. La voce unanime dei sindacati che continuano a pretendere garanzie. Sia per l’attuale produzione che per il futuro progetto. Assemblea pubblica promossa da Fim-Fiom-Uilm- Ulgm- Fismic e Associazione quadri e capi. Coinvolto il quartier generele delle parti sociali. Chiesto a Governo e Regione di intraprendere un’azione comune, finalizzata a ottenere chiarezza da ACC e da Stellantis.
Da Stefania Fantauzzi dell’Usb il richiamo alla necessità di partecipazione dei lavoratori a queste assemblee. Il tema è focale. I sindacati sono infervorati. A settembre previsto incontro al ministero ma per la fabbrica di Termoli le parti sociali ritengono sia necessario fare chiarezza al tavolo generale dell’automotive che si aspettano venga convocato dalla Presidenza del Consiglio nelle prossime settimane.
Il governatore Roberti assente all’assemblea per impegni indifferibili è disponibile a un un incontro in Regione.
Il pressing alla politica, al governo a cui i sindacati chiedono aiuto a forzare la mano su Acc affinché sveli le sue strategie, in ballo quasi quattrocento milioni di incentivi pubblici.
Le parti sociali vogliono che Stellantis si assumi fino in fondo le sue responsabilità, anche verso ACC, di cui al contempo è sia il principale azionista sia principale cliente. Stellantis chiarisca anche quali motori produrrà a Termoli e per quanti anni.

Nei giorni scorsi il Movimento 5 Stelle molisano, tramite la deputata Emma Pavanelli, ha presentato un’interrogazione al Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. Espressa la grande preoccupazione per il congelamento della fabbrica di batterie. Interrogazione che diventerà, come ha annunciato Roberto Gravina, una mozione.

All’assemblea pubblica promossa dai sindacati c’era anche il sindaco di Termoli, Nico Balice.