Nella giornata di oggi, 29, giugno, davanti ai cancelli della fabbrica di Termoli, si terrà un’assemblea cruciale per i dipendenti Vibac. Saranno chiamati a decidere se accettare l’ipotesi di accordo proposta dai vertici aziendali, con la firma definitiva prevista per lunedì mattina presso la sede della Regione Molise. Al centro del dibattito ci sarà il futuro dei 59 lavoratori che non sono inclusi nel nuovo progetto di sviluppo industriale dell’azienda.
Per i dipendenti in esubero, l’azienda ha proposto incentivi economici tra 15mila e 20mila euro lordi per favorire l’esodo volontario. Sebbene le risorse siano considerate limitate dai rappresentanti sindacali, esse sono viste come necessarie per coloro vicini alla pensione o per chi desidera una nuova opportunità professionale tramite il programma di formazione della Regione Molise, che partirà a settembre.
Le organizzazioni confederali temono che i lavoratori che rifiutano l’uscita agevolata possano essere coinvolti in una procedura di licenziamento collettivo, già annunciata dai responsabili del gruppo a metà aprile per 90 operai su 139, con inizio previsto il 10 luglio. Tuttavia, questo scenario sembra essere evitato grazie al rinnovo della cassa integrazione straordinaria fino a gennaio 2025 e al mantenimento di 80 addetti nello stabilimento molisano.
L’azienda punta ad ampliare la produzione di nastri adesivi per il settore automotive per aumentare le commesse e i mercati. In quest’ottica, i sindacati propongono di creare un bacino di lavoratori in esubero, da cui Vibac potrebbe attingere risorse umane adeguate per un anno, rispondendo alle esigenze produttive future.