La tornata elettorale dell’8 e 9 giugno nel nostro Paese riguarda oltre 17 milioni di aventi diritto. Nella giornata odierna, seggi aperti dalle 15 alle 23 mentre domani si vota dalle 7 alle 23. Gli italiani vanno alle urne per eleggere 76 membri del Parlamento europeo, per le amministrative in 3.698 Comuni e per rinnovare il presidente e il Consiglio regionale del Piemonte. Per le Comunali l’eventuale turno di ballottaggio si svolgerà domenica 23 e lunedì 24 giugno.
I documenti che servono per votare:
Per poter votare bisogna recarsi al seggio elettorale muniti di un documento di riconoscimento valido e della tessera elettorale. Chi fosse sprovvisto di tessera elettorale potrà chiederne un’altra negli Uffici Elettorali del proprio Comune, consultando sui siti delle singole amministrazioni date e orari di apertura.
Elezioni Comunali, come si vota:
Possono votare per le elezioni comunali tutti i cittadini italiani iscritti nelle liste elettorali che abbiano compiuto il diciottesimo anno di età alla data del voto. Possono recarsi alle urne anche i cittadini di uno Stato membro dell’Unione europea residenti nel Comune in cui si svolgono le elezioni, purché abbiano presentato istanza al sindaco entro 40 giorni dal voto. Per quanto riguarda il voto dei fuorisede, è possibile usufruirne solo per le Europee e non per le amministrative.
Il sistema elettorale varia in base alla popolazione legale residente nel Comune. Per i Comuni al voto nel 2024 è considerata popolazione legale la popolazione residente al Censimento 2021, determinata dal DPR 20 gennaio 2023 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.53 del 3 marzo 2023, supplemento ordinario n.10. Dove ci sono più di 15mila abitanti c’è un primo turno che prevede anche il voto disgiunto – ovvero votare un candidato sindaco e una lista non collegata a lui -, e viene eletto il candidato che ottiene il 50% + 1 delle preferenze. In mancanza della maggioranza assoluta è previsto il ballottaggio dopo due settimane fra i due aspiranti sindaci che hanno preso più voti.
Nei Comuni con più di 15mila abitanti ci sono tre opzioni diverse su come compilare la scheda elettorale. Si può tracciare un segno sul simbolo di una lista: in tal modo la preferenza andrà sia alla lista che al candidato sindaco collegato. Si può anche mettere un segno sul nome del candidato sindaco, votando in questo caso solo per lui/lei. Infine è possibile il voto disgiunto, ovvero votare per un candidato sindaco e per una lista a lui non collegata. Accanto al simbolo della lista si possono indicare anche una o due preferenze, nel caso siano due devono riguardare candidati di sesso diverso altrimenti la seconda viene annullata.
Nei Comuni con meno di 15mila abitanti vince chi che prende più voti al primo turno, a prescindere dalla percentuale. In presenza di un solo candidato costui viene eletto solo se almeno il 40% della popolazione ha votato e lui o lei ha ottenuto almeno la metà dei voti validi. Dal 2024 i sindaci dei centri con meno di 15mila abitanti possono essere rieletti per un terzo mandato mentre quelli dei Comuni con meno di 5mila abitanti non hanno più limiti di mandati.
Nei Comuni con meno di 15mila abitanti non è consentito il voto disgiunto: tutti i voti espressi per un candidato vanno alla lista a lui/lei collegata. Nei centri con popolazione inferiore ai 5mila abitanti si può esprimere una preferenza, in quelli fra 5mila e 15mila due preferenze con il rispetto dell’alternanza di genere.
Elezioni Europee, come si vota:
Come stabilito dalla legge elettorale europea, tutti i Paesi membri dell’Unione devono utilizzare un sistema elettorale proporzionale, che assicura alle diverse liste un numero di posti proporzionale ai voti ottenuti. Nel nostro Paese viene utilizzato il voto di preferenza, che permette agli elettori di segnare fino a un massimo di tre preferenze nella stessa lista (purché i candidati scelti siano di sesso diverso). In Italia le urne saranno aperte tra le 14 e le 22 di sabato 8 giugno e dalle 7 alle 23 di domenica 9 giugno (nelle stesse ore nel nostro Paese si terranno anche le elezioni regionali in Piemonte e le amministrative in 3.700 comuni). Lo spoglio dei voti inizierà a partire delle 23 della stessa domenica. Per votare è necessario presentarsi al proprio seggio elettorale con la scheda elettorale e un documento d’identità valido. In Italia ci sono cinque circoscrizioni elettorali europee: Nord Occidentale, Nord Orientale, Centrale, Meridionale e Insulare. A ogni circoscrizione viene assegnato un certo numero di seggi sulla base della popolazione che vi risiede.
Ogni cittadino è chiamato a votare nel seggio elettorale a cui è iscritto, che è indicato sulla tessera elettorale. Per conoscere il proprio seggio, nel caso in cui non si possieda ancora la tessera, è necessario chiedere informazione al proprio Comune di residenza.
Il voto per i fuori sede
Con la legge 38 del 25 marzo 2024 è stata introdotta la possibilità per un gruppo ristretto di “fuori sede”, cioè di studenti, di votare al di fuori del proprio comune di residenza in occasione delle Europee (purché semore all’interno del territorio italiano). Per partecipare alle urne in un domicilio diverso dal luogo di residenza, i giovani elettori avevano tempo fino a oggi, 5 maggio, per presentare domanda al Comune di residenza. Quest’ultimo, una volta verificati i requisiti, dovrà inviare una comunicazione a quello di domicilio o al capoluogo di Regione che, a loro volta, dovranno passare alla Prefettura – entro il 22 maggio – il numero dei ragazzi iscritti nelle liste elettorali che hanno chiesto di votare fuori sede. Gli studenti riceveranno infine un’attestazione di ammissione al voto con l’indicazione del numero e dell’indirizzo della sezione presso cui votare. La nuova legge riguarda esclusivamente coloro che vivono fuori dalla propria residenza per motivi di studio: sono esclusi quindi i fuori sede per questioni di lavoro e salute.
Il voto per chi vive all’estero
Chi ha trasferito la propria residenza in un altro Stato membro dell’Unione Europea e risulta iscritto all’AIRE (Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero) ha la possibilità di votare presso i seggi elettorali allestiti all’estero dalle sedi diplomatico-consolari italiane del Paese di residenza.
Articolo di “Sky TG24”