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Demedicalizzazione postazioni 118: la nota della consigliera PD Micaela Fanelli.



Demedicalizzazione delle tre postazioni del 118 di Riccia, Santa Croce di Magliano e Montenero di Bisaccia, un primo, importante risultato è stato raggiunto.
Quello di un incontro urgente dei Sindaci con il Dg Asrem Di Santo e il Presidente Roberti, fissato per lunedì prossimo 3 giugno.
Ma fin d’ora, è bene precisare, che questa volta non basteranno rinvii o soluzioni tampone. Serve, una volta per tutte, un’azione di programmazione seria e strutturata per il 118, che non può più continuare ad operare in queste condizioni di precarietà, soprattutto per i medici a bordo.
Per questo, come annunciato, ho presentato in Consiglio Regionale una nuova mozione, condivisa anche dalla collega Salvatore, riproponendo, come azione principale, quella che abbiamo suggerito, invano, nella scorsa legislatura, quando il 20 luglio 2021 l’Aula approvò un mio atto in cui si chiedeva di trasformare il rapporto di lavoro dei medici del 118 da regime in convenzione direttamente alle dipendenze dell’Azienda sanitaria, rendendo in questo modo più vantaggioso un incarico di grande responsabilità.
Servono però altre azioni per una riforma strutturale del servizio SET 118.
Quelle tese a predisporre protocolli operativi per gli equipaggi demedicalizzati, suddivisi per tipologie mediche di intervento; i protocolli per le patologie tempo dipendenti, con chiara indicazione delle strutture ospedaliere di riferimento; i corsi rivolti agli infermieri del 118 per accrescere le conoscenze specialistiche nel settore dell’urgenza\emergenza e dotare gli equipaggi di strumentazioni e apparecchiature diagnostiche di telemedicina per il referto da remoto.
Senza dimenticare la messa in funzione dell’elisoccorso dell’ospedale Cardarelli, che garantirebbe la celerità dell’intervento soprattutto per le patologie tempo dipendenti.

Perché è finito sia il tempo delle inutili soluzioni tampone, sia la pazienza delle comunità che sono state private di ogni sicurezza sanitaria, portando i Sindaci a valutare impugnative giuridiche e proteste di piazza, per ottenere dall’Asrem e dalla Regione il rispetto del diritto alla cura, da troppi anni non più garantito in Molise.

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