Coldiretti Molise plaude all’approvazione del Decreto Legge sugli aiuti all’agricoltura varato dal Governo. Con questo testo, che contiene disposizioni urgenti per le imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura, “il Governo – ha affermato il Presidente regionale di Coldiretti Molise, Claudio Papa – dà risposte concrete alle mobilitazioni che Coldiretti ha portato avanti in Europa, a livello nazionale e locale con centinaia di assemblee sul territorio e oltre 200mila soci coinvolti, fra cui anche le varie centinaia che hanno partecipato alla grande manifestazione ‘Orgoglio Coldiretti’, tenuta a Campobasso lo scorso 30 aprile”.
Secondo un’analisi di Coldiretti un’impresa agricola su tre potrà beneficiare della moratoria dei debiti inserita nel Decreto in questione essendo, infatti, più di 145 mila le imprese agricole che hanno registrato una diminuzione pari ad almeno il 20% del volume d’affari dell’anno 2023 rispetto a quello dell’anno 2022. “La sospensione del pagamento di 1 anno della parte capitale delle rate sui mutui – precisa Papa – difende un settore sotto pressione dall’aumento dei tassi di interesse bancari e dei costi di produzione a fronte di un crollo dei prezzi agricoli”.
Dall’ascolto di migliaia di soci in tutta Italia è inoltre emerso che la principale criticità lamentata dagli imprenditori agricoli è costituita dall’enorme numero di cinghiali presenti sul territorio (in Molise ve ne sono oltre 40mila). Per questo, ha affermato il Direttore regionale di Coldiretti Molise, Aniello Ascolese, “auspichiamo un impegno forte da parte della Regione affinchè diventino presto operative tutte le misure messe in campo per la riduzione di questi animali che da anni stanno mettendo in ginocchio centinaia di aziende agricole e zootecniche, già fortemente provate dall’enorme crescita dei costi di produzione, e diventati un serio rischio anche per l’incolumità dei cittadini, provocando incidenti stradali e spingendosi sempre più nei centri abitati”. Bene dunque l’impiego, previsto nel DL, dell’esercito per contrastare la fauna selvatica, e gli interventi contro la PSA (Peste suina africana) con lo stanziamento di ulteriori 20 milioni di euro.
Con il Decreto testé approvato si iniziano ad avere anche le prime risposte concrete sul fronte delle pratiche sleali con l’introduzione di un meccanismo di pagamenti più rapidi per gli agricoltori che vengono danneggiati e dove si rafforza il lavoro di Ismea sui costi medi di produzione. Inoltre, dopo anni in cui Coldiretti ha chiesto l’emanazione del decreto aree idonee sul fotovoltaico a terra, arriva anche un giusto intervento per fermare le speculazioni dei grandi fondi di investimento che in molte aree del Paese sta mettendo in difficoltà la produzione agricola.
Coldiretti non è contro le rinnovabili, come dimostra anche la forte partecipazione alla misura del Pnnr per gli impianti fotovoltaici sui tetti di stalle e cascine, ma per l’Organizzazione il modello vincente è quello di transizione energetica che vede le imprese agricole protagoniste attraverso, ad esempio, le comunità energetiche, gli impianti solari sui tetti e l’agrivoltaico sostenibile e sospeso da terra che consentano di integrare il reddito degli agricoltori con la produzione energetica rinnovabile, ottenendo una ricaduta positiva sulle colture e sul territorio.
Secondo uno studio di Coldiretti Giovani Impresa solo utilizzando i tetti di stalle, cascine, magazzini, fienili, laboratori di trasformazione e strutture agricole sarebbe possibile recuperare una superficie utile di 155 milioni di metri quadri di pannelli con la produzione di 28.400Gwh di energia solare, pari al consumo energetico complessivo annuo di una regione come il Veneto.
Anche secondo il centro studi Divulga, ipotizzando che sul 10% dei tetti sia già installato un impianto, il semplice utilizzo degli edifici disponibili potrebbe generare una potenza fotovoltaica compresa fra 59 e 77 GW, un quantitativo sufficiente a coprire l’aumento di energia rinnovabile previsto dal Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC) al 2030.
Per quanto riguarda le problematiche delle marinerie, significativa è poi la nomina di un commissario straordinario per l’emergenza “granchio blu”, come richiesto nella lettera inviata tempo fa dal presidente della Coldiretti Ettore Prandini al ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida.
Importanti, infine, le disposizioni di semplificazione che dovrebbero consentire alla Cabina di regia per la crisi idrica di approvare, entro il 30 settembre 2024, un piano degli interventi urgenti per il contrasto della scarsità idrica e per il potenziamento e l’adeguamento delle infrastrutture idriche specie in un periodo come questo caratterizzato da cambiamenti climatici con eventi climatici estremi e una sempre più diffusa siccità.
In tale ambito grande attenzione va riservata anche ai Consorzi di Bonifica che oggi amministrano le risorse idriche. Questi enti devono essere messi in condizioni di poter operare al meglio e la situazione debitoria in cui versa, ad esempio, il Consorzio del Basso Molise necessita di un intervento da parte della Regione, più volte richiesto da Coldiretti, che possa consentire di fornire servizi efficienti ed ad un costo sostenibile per le aziende.